Il nuovo documentario Zone Blu: i segreti della longevità è una guida attraverso il mondo per imparare a vivere fino a 100 anni.
Zone Blu: i segreti della longevità è il titolo della docu-serie, ispirata all’omonimo libro di Dan Buettner, in streaming sulla piattaforma Netflix. Dal 2000 il noto ricercatore collabora con il National Geographic per decodificare la formula della longevità. Per questo ha girato il mondo alla scoperta dei luoghi dove le persone vivono più a lungo della media. Aree del Pianeta identificate come Zone Blu, dal colore con cui gli studiosi (Gianni Pes e Michel Poulain) iniziarono a cerchiarle sulla mappa geografica.
Dove vivono i centenari
Ad oggi la ricerca ha individuato Okinawa (Giappone), Sardegna (Italia), Icaria (Grecia), Nicoya (Costarica) e Loma Linda (California) come le zone blu con il più alto tasso di centenari viventi. Questi cinque luoghi differenti condividono alcuni elementi – la dieta vegetariana, una naturale attività fisica, la centralità della famiglia – fondamentali nel promuovere la longevità e la salute dei residenti. Che qui raccontano le loro vite, straordinariamente lunghe e ricche di soddisfazioni, perché, come rileva l’autore, “Non si tratta di prevenire la morte, si tratta di imparare a vivere”.
I protagonisti dell’Ogliastra
La serie raccoglie i risultati degli studi ventennali di Buettner, deciso ad affermare che il ruolo del Dna nell’assicurare una vita prospera e lunga non supera il 20%. L’80% è invece composto da alimentazione, movimento, spiritualità e legami socio-parentali. Come dimostra l’esempio dei centenari di Baunei in Ogliastra, ai quali è dedicato uno degli episodi della serie. Il senso della famiglia dei sardi, la solidarietà verso i membri più anziani, accuditi in casa e apprezzati per la loro saggezza, fanno della comunità un elemento essenziale per la longevità. Molto più della dieta qui valgono le tradizioni e il rispetto per i capelli bianchi.
Paese che vai, usanze che trovi
Ma ogni zona blu ha la sua specificità. Così ad Ikaria un’alimentazione da sempre a km zero ha spinto gli abitanti a riconoscere le piante come fonte di cibo e medicinali, scoprendone le virtù sotto forma di infuso, dolcificato con un miele locale non pastorizzato. Qui si balla molto e l’attività fisica non è solo fine a se stessa, ma soprattutto un modo divertente per mantenere i rapporti umani. A Nykoia molte attività quotidiane sono ancora manuali, permettendo di mantenere il metabolismo attivo più a lungo. Invece ad Okinawa si consumano cibi (tofu, alghe) dalle proprietà salutari e in porzioni ridotte (circa 2000 calorie al giorno), smettendo di mangiare per abitudine quando lo stomaco è sazio senza essere pieno. Infine a Loma Linda, patria degli osservanti Avventisti (per più del 35% vegetariani), il segreto risiede non solo in una alimentazione priva di carne, ma anche nel volontariato.
È la fine delle zone blu?
Ma cambiamenti economici e politici stanno mettendo a rischio queste storiche “enclave” di longevità. Il documentario si chiede come difendere le loro specificità, a partire dal tipo di alimentazione, contaminata dalla globalizzazione ricca di cibi più saporiti e fast food. Nuove abitudini comuni alle società moderne che minacciano la scomparsa delle zone blu già nel giro di una generazione, come a Nykoia. A Okinawa, nota alla fine degli anni ’90 come l’isola delle popolazione più longeva e in buona salute, oggi la longevità è quasi del tutto scomparsa e gli abitanti sono i più obesi del Giappone.
Il Blue Zone Project
Nel 2009 Dan Buettner ha applicato ciò che ha imparato nelle Zone Blu in una cittadina di 20mila persone negli USA, Albert Lea (Minnesota). Raccolti i dati su alimentazione e salute, i ricercatori hanno lentamente dirottato le abitudini della popolazione verso il mangiare sano, fare movimento in modo naturale, creare legami e avere uno scopo nella vita, come il volontariato. Costruendo marciapiedi e piste ciclabili, spingendo le persone verso un cibo salutare e a camminare insieme per incrementare nuove amicizie, Albert Lea è diventato un modello di Blue Zone negli Stati Uniti. Simile a ciò che è oggi nel mondo l’isola di Singapore, candidata ad essere – grazie alle politiche governative – la zona blu del futuro, attuale esempio di longevità e salute.
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