Angelina Rosetta Zibetti. Nata a Vicenza vive a Cervarese Santa Croce (Pd), per passione scrive e annota i pensieri, i sentimenti e le sensazioni in un libricino, che poi rielabora in racconti o poesie. Tratte da esperienze vissute, diventano un compendio di memorie dell’anno. Partecipa al Concorso 50&Più per la settima volta.
Sembra una frase fatta,
qualcosa che abbiamo sentito dire da sempre e
che, fino a che non tocca noi,
ci sfiora
la lasciamo fuggire. Se poi
ci dicono:
“Devi curarti!
Devi ricoverarti!
Devi operarti!”
Allora guardi i medici,
il cuore inizia a battere più
forte e trattieni a stento le
lacrime. Poi sei ricoverata e
operata, allora ti prende
l’angoscia
e il dolore che senti ti sconforta
e tutto sembra insopportabile: stare a letto, digiunare,
l’isolamento… Le ore e i giorni non passano mai
Aspetti solo che arrivino i medici, qualche
infermiera E ti aiutino a smorzare il male che senti
con le medicine.
Finché non ci sono miglioramenti, nulla ti tira su di morale.
Pendi dalle labbra dei medici, speri di sentirti dire che va meglio
aspetti prospettive migliori.
Allora ripensi alla libertà:
quando potevi muoverti,
andare, fare quello che volevi.
Ma non lo apprezzavi fino in fondo!
Lo capisci solo ora, che stai vivendo la situazione contraria!
L’apice arriva quando ti dicono “Puoi andare a casa!”
Nel tuo cuore, hai compreso che può
succedere a tutti, parlare con gli altri pazienti ti fa
sentire meno solo.
A casa come prima, diverso da prima.