La russa Yelena Osipova, 80 anni, pochi giorni fa è scesa nella piazza di San Pietroburgo per manifestare pacificamente contro la guerra in Ucraina. Sopravvissuta all’assedio di Leningrado da piccolissima, infatti, ha deciso di dissociarsi dal conflitto scoppiato tra Russia e Ucraina, finendo però per essere arrestata.
L’8 settembre 1941 le truppe naziste di Adolf Hitler arrivarono a Leningrado, la città russa oggi chiamata San Pietroburgo. L’obiettivo, inserito all’interno dell’Operazione Barbarossa, era quello di far cadere la città per annientare, tassello dopo tassello, il comunismo. Era quindi importante colpire una città come Leningrado, centro culturale e commerciale del Mar Baltico, che ospitava numerose fabbriche di acciaio e carri armati. Il 30 agosto i soldati tedeschi raggiunsero il fiume Neva e bloccarono i collegamenti ferroviari con la città, dando inizio così all’effettivo assedio.
Per le forze armate tedesche, però, non fu facile. Incontrarono infatti un’inaspettata resistenza da parte dei sovietici e, pur avendo progettato un assalto che sarebbe dovuto durare non più di otto settimane, si trovano ad assediare la città per ben 2 anni e 5 mesi. Fu l’assedio più lungo di tutta la Seconda guerra mondiale e ancora oggi il secondo più lungo della storia moderna dopo quello di Sarajevo degli anni ’90.
Yelena Osipova, dall’assedio di Leningrado alle manifestazioni per la pace
Tra le bombe, i missili e la miseria che la guerra porta con sé, nell’arco di quei due anni nacque a Leningrado Yelena Osipova. Una bambina che oggi, all’età di 80 anni, non dimentica i racconti della sua famiglia e della guerra che ha vissuto.
Per questo due giorni fa è scesa in piazza, nell’odierna San Pietroburgo, insieme ad altri manifestanti, per sfoggiare due cartelli e dissociarsi dalla scelta di Vladimir Putin di invadere l’Ucraina. Un gesto pacifico che le è costato l’arresto e che è stato filmato e messo in rete raggiungendo milioni di persone.
Yelena Osipova, una di tanti
Come lei, secondo il sito indipendente Ovd-Info che si occupa della tutela dei diritti umani in Russia, sarebbero state arrestate altre 7.629 persone in 121 città russe. Sempre secondo Ovd-Info, infatti, in questi giorni la Duma di Stato (una delle due camere del parlamento russo) starebbe pensando ad alcune modifiche del codice penale. Una serie di mutamenti che potrebbero consentire la reclusione fino a 15 anni per “false informazioni” sulle attività dell’esercito russo. Una legge che, se dovesse essere approvata, permetterebbe di perseguire penalmente le persone che divulgano qualsiasi informazione sulla guerra in Ucraina che non corrisponde alla posizione ufficiale dello Stato russo.
“Soldato, lascia cadere la tua arma e sarai un eroe”
Ma nemmeno questo clima ha persuaso la volontà di Yelena di farsi sentire e di esprimere pacificamente le proprie idee. “Soldato, lascia cadere la tua arma e sarai un eroe”, ha scritto sui cartelli che teneva in mano poco prima di essere arrestata nella piazza a San Pietroburgo. Il video che ha fatto il giro del web la ritrae in mezzo a un capannello di persone che applaude e canta in coro “No alla guerra”. Poi si avvicinano due agenti di polizia, le dicono qualcosa, forse che non può manifestare. Ma lei rimane ferma, impassibile. E a quel punto i due agenti, sotto gli occhi della folla che a quel punto grida più forte “No alla guerra”, la portano via.
(Foto di copertina: screenshot video Twitter)
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