X di Musk sotto un pesante attacco informatico dal 10 marzo. Una prima beve interruzione è avvenuta nella mattinata. In seguito, nel pomeriggio, la piattaforma ha avuto problemi su scala globale.
“C’è stato un massiccio attacco informatico per cercare di far crollare il sistema X con indirizzi IP provenienti dall’area ucraina”. Sono le parole di Elon Musk intervistato da Larry Kudlow su Fox Business. Il patron di X, un tempo Twitter, ha lanciato l’allarme relativo al cyberattacco dalla sua piattaforma nella giornata del 10 marzo. “Veniamo attaccati ogni giorno – ha twittato -, ma questo è stato fatto con molte risorse. È coinvolto un grande gruppo coordinato e/o un Paese. Stiamo tracciando”.
Chi ci sarebbe dietro l’attacco informatico a X
Secondo Musk l’attacco ha richiesto l’impiego di risorse significative. Ha suggerito che dietro ci possa essere una grande organizzazione, se non addirittura uno Stato. Il miliardario patron di Tesla ha voluto sottolineare come gli aggressori abbiano impiegato tecniche avanzate per sovraccaricare i server di X, rendendo di fatto la piattaforma inaccessibile. Ha inoltre rivelato che gli indirizzi IP associati all’attacco proverebbero dalla regione ucraina, ma ha anche riconosciuto che potrebbero essere stati mascherati. Il che renderebbe molto difficile attribuzione direttamente l’attacco.
A proposito di attribuzione, poco dopo l’attacco e il down di X, il gruppo hacker “Dark Storm Team” ha rivendicato l’azione attraverso un post su Telegram, poi rilanciato su X. Nello stesso post, il gruppo ha elencato i Paesi colpiti, tra cui Italia, Israele, Germania, Francia e Iran. Dark Storm Team, noto per le sue tattiche avanzate e la sua agenda filo-palestinese, aveva precedentemente minacciato attacchi contro i Paesi della Nato e i sostenitori di Israele.
(Foto apertura: sdx15/Shutterstock.com)
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