In Italia, oltre l’83% dei lavoratori cambierebbe azienda per un piano di welfare migliore. Un nuovo studio che ha coinvolto i lavoratori di Italia, Regno Unito, Svezia e Finlandia svela i cinque benefit più desiderati e i cinque più in crescita nel 2025 in Europa.
Il mercato europeo del welfare aziendale sta crescendo. Toccherà quota 43 miliardi di euro entro il 2032, il che vuol dire un +6,5% l’anno. Salute e benessere dei dipendenti stanno diventando una priorità per le imprese europee ed un elemento strategico per attrarre nuove risorse e talenti. Non a caso, in Italia, ad esempio, oltre l’83% dei lavoratori cambierebbe azienda per un piano di welfare migliore. È quanto emerge da uno studio finlandese che ha analizzato le tendenze che contribuiranno a migliorare la condizione dei lavoratori in Italia e in Europa nel 2025. Dalla personalizzazione dei benefit all’aumento della soddisfazione lavorativa.
“Great Employee Benefit Study 2024”, una ricerca sull’importanza dei benefit
Quanto sono importanti i benefit quando si considera una nuova opportunità di lavoro? È la domanda che è stata posta a 2.400 dipendenti e a 726 datori di lavoro che hanno partecipato all’indagine “Great Employee Benefit Study 2024”, promossa dal Gruppo Epassi – realtà interessata al settore del welfare aziendale a livello europeo – e condotta da un team di esperti dell’Università di Aalto.
Lo studio è stato presentato a Milano per il periodico incontro del Network di Imprese e Persone – IEP. Ha coinvolto i lavoratori di Italia, Regno Unito, Svezia e Finlandia. Obiettivo: analizzare il benessere dei dipendenti, gli investimenti aziendali e l’impatto della tecnologia nel campo del welfare.
Benefit, in Italia e Regno Unito il 75% li considera essenziali quando si valuta un nuovo lavoro
Secondo l’analisi è fondamentale offrire un adeguato pacchetto di benefit aziendali. L’indagine ha rivelato che l’83,2% dei dipendenti italiani considererebbe l’idea di cambiare posto di lavoro per un’azienda con un miglior pacchetto welfare. Per i dipendenti svedesi i benefit risultano meno rilevanti, probabilmente a causa di una limitata offerta. In Italia e Regno Unito invece ben il 75% degli intervistati li considera essenziali quando si valuta una nuova opportunità di lavoro.
Tuttavia, meno del 50% dei dipendenti afferma che il proprio benessere sia supportato dai datori di lavoro, evidenziando un gap tra le percezioni delle aziende e quelle dei lavoratori. Le aziende europee stanno correndo ai ripari: secondo Inkwood Research, infatti, il mercato del welfare aziendale europeo sta registrando un incremento annuo del 6,5%, con una stima di oltre 43 miliardi di euro entro il 2032.
Il welfare come elemento strategico
Offrire un pacchetto di welfare di valore è diventato un elemento strategico per le aziende che vogliono attrarre talenti e accrescere la fiducia dei propri dipendenti. Non basta, però. Va orientato verso una sempre maggiore personalizzazione dei servizi proposti per rispondere alle esigenze dei lavoratori. Secondo il 7° rapporto Censis-Eudaimon, infatti, in Italia il 50% delle aziende riconosce che un approccio “tailor-made” è fondamentale per attrarre e trattenere talenti. Anche nel Regno Unito si sta affermando il trend della personalizzazione dei benefit. Si tratta di una risposta alla crescente tendenza dei lavoratori britannici a non utilizzare quelli offerti, poiché non corrispondenti alle loro esigenze.
Fondamentale fornire benefit
La ricercatrice finlandese Elina Koivisto – cha ha guidato lo studio – ha analizzato le varie differenze culturali emerse: “L’employee experience è riconosciuta come uno dei mezzi chiave per attrarre e trattenere i talenti, e i benefit sono un fattore importante per l’employer brand e l’employee experience. A tal fine, è fondamentale fornire benefit che soddisfino le diverse esigenze dei dipendenti. Soprattutto in una situazione in cui la competitività delle aziende italiane si basa principalmente su personale qualificato, è importante investire nel benessere dei dipendenti. Per garantire l’impatto di questi investimenti, la comunicazione, il dialogo aperto e le soluzioni personalizzabili sono centrali”.
L’assistenza sanitaria completa sul lavoro, il benefit più apprezzato
Ma quali sono i benefit più desiderati dai dipendenti europei e su quali le aziende investiranno maggiormente nel 2025? In tutti i Paesi esaminati, l’assistenza sanitaria completa sul lavoro è in assoluto il benefit più apprezzato. Per quanto riguarda invece gli investimenti previsti per il 2025, sembra proprio che i datori di lavoro di tutti e 4 i Paesi prevedano un aumento dei budget, soprattutto per la formazione professionale dei dipendenti. In Svezia, Italia e Regno Unito sono previsti aumenti anche sulle assicurazioni di vario tipo. Infine, l’assistenza ai familiari a carico è in aumento sia in Svezia che in Italia.
Cosa migliorerebbe il benessere secondo i dipendenti
Lo studio ha chiesto a dipendenti e datori di lavoro di valutare e attribuire un punteggio ai fattori che migliorerebbero il benessere personale sul posto di lavoro. Fra i temi proposti, questi sono quelli che hanno ottenuto i punteggi più elevati: orari di lavoro flessibili (20,9%); lavorare da remoto (12,5%); promuovere la cultura del dialogo aperto (11,7%); organizzare eventi per svagarsi e passare momenti di relax (9,4%); spuntini salutari sul posto di lavoro (9,3%).
Allo stesso tempo, è stato chiesto ai datori di lavoro su cosa pensano le organizzazioni debbano investire per garantire benessere ai propri collaboratori. In generale, si nota una chiara attenzione alla promozione della qualità della vita nel suo complesso, accompagnata da una visione sempre più completa dei bisogni delle persone e delle loro specificità come elemento chiave anche nel contesto aziendale di oggi e di domani.
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