Il calcio unisce, e chi lo sa meglio di noi? Ancora respiriamo la gioia di Wembley, ancora sentiamo su di noi tutto l’orgoglio di aver scalato il tetto d’Europa. E non succedeva da tanto.
Eppure gli effetti degli Europei continuano a manifestarsi, e lo faranno a lungo. Grazie agli introiti dei Campionati Europei, infatti, la UEFA ogni anno assegna 100 mila euro ad ognuna delle sue 55 federazioni per realizzare programmi di responsabilità sociale. Il calcio diventa, così, anche un modo per lottare contro ogni forma di discriminazione, in campo e fuori.
Il Walking Football che viene dall’Irlanda
La Repubblica d’Irlanda, infatti, con quei fondi, ha dato vita al progetto “Walking Football”. L’obiettivo è quello di creare un nuovo stile di calcio per gli anziani. Si tratta di una forma di gioco senza contatto, praticata su campi più piccoli, indoor e outdoor.
«Quando si parla di aumentare i livelli di partecipazione al calcio – spiega Ger McDermott, responsabile calcio di base – tendiamo a concentrarci su bambini e giovani adulti. Uomini e donne, invece, si allontanano dal nostro sport dicendo di essere troppo vecchi per giocare». Ma Ger McDermott non è d’accordo con ciò: «Non puoi escludere qualcuno solo perché non può fare uno scatto o cambiare direzione velocemente». Eccola quindi, la soluzione: camminare per giocare!
La notorietà del Walking Football
Iniziato prima a livello locale, utilizzando i fondi UEFA e Sport Ireland, pian piano il Walking Football ha raggiunto sempre più comunità, aumentando il suo clamore.
Nel gennaio 2020 alla National Indoor Arena di Dublino è stato organizzato un Walking Footbal Festival. Hanno partecipato 120 giocatori, di età pari o superiore a 50 anni. Quattordici le squadre rappresentate: Blanchardstown, Santry, Balbriggan, Coollock, Finglas, Cabra, Drogheda, Offaly, Celbridge, Naas e Arklow.
McDermott è soddisfatto dell’iniziativa e ne esalta il forte aspetto sociale che la caratterizza. «Un calciatore ci ha rivelato che non faceva nuove amicizie da decenni», ha spiegato con fierezza. Del resto in campo si trascorrono quaranta minuti, tanto dura la partita, ma una chiacchierata davanti a una tazza di tè alla fine dei giochi può durare anche ore. Ed è impagabile.
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