L’età anagrafica è quella che è. Si può mentire, togliersi qualche anno, guardarsi bene dal rivelare la verità, ma la carta di identità continuerà a riportare una sola e perentoria data di nascita.
È sull’età biologica, quella realmente posseduta dall’organismo (che può essere superiore o inferiore a quella anagrafica), che ci sono margini di intervento maggiori. Da un recente studio americano, pubblicato su Oxidative Medicine and Cellular Longevity, si scopre per esempio che per ringiovanire, o meglio per rallentare l’invecchiamento, basterebbe sostituire il latte intero con quello scremato o parzialmente scremato.
Gli scienziati della Brigham Young University hanno reclutato per lo studio 5.800 adulti che hanno compilato un questionario sulle proprie abitudini alimentari indicando quale tipo di latte consumassero e con quale frequenza. Le informazioni sono state poi messe a confronto con i risultati di un test specifico per calcolare l’età biologica degli individui che consiste nel misurare la lunghezza dei telomeri.
I telomeri sono, in estrema sintesi, gli involucri che si trovano alle estremità dei cromosomi. Elizabeth Blackburn, la scienziata che ha ricevuto il Premio Nobel per la scoperta del loro ruolo nell’invecchiamento, li ha descritti come i “cappucci” di plastica alla fine dei lacci per le scarpe. Senza addentrarci in dettagli troppo tecnici, a noi basta sapere che la lunghezza dei telomeri è indicativa dell’età biologica: più sono corti e più si è biologicamente vecchi. Al contrario, i telomeri lunghi sono indice di giovinezza e di salute.
Ebbene, sorprendentemente la percentuale di grasso presente nel latte sembra incidere sulla misura dei telomeri: chi beve latte intero ha i telomeri più corti di chi beve latte scremato o parzialmente scremato.
Secondo i calcoli degli scienziati, ad ogni incremento dell’1% di grasso nel latte corrisponde un accorciamento dei telomeri di 69 coppie di basi. Il che si traduce in 4 anni in più di età biologica.
Tra chi consuma abitualmente latte intero e chi beve solo latte scremato ci può essere una differenza nella lunghezza dei telomeri di 145 coppie di basi: sono più di 8 anni di età biologica di differenza.
Ma le sorprese non finiscono qui: chi non beveva latte di nessun tipo aveva comunque telomeri più corti di chi beveva latte scremato. «La scoperta chiave del presente studio è stata che gli adulti che in genere bevono latte ad alto contenuto di grassi hanno telomeri sostanzialmente più corti di quelli che bevono latte a basso contenuto di grassi. In altre parole, i bevitori di latte ad alto contenuto di grassi hanno un invecchiamento biologico più avanzato rispetto ai consumatori di latte a basso contenuto di grassi», hanno affermato in conclusione gli autori dello studio.
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