Invogliati dagli incentivi fiscali, anche nel 2019 gli italiani hanno messo mano al portafoglio per ristrutturare la propria abitazione. Come andrà quest’anno, però, è ancora tutta da vedere. La pandemia ha allungato i tempi dei lavori ma, in compenso, sono state prolungate le autorizzazioni in scadenza ed è stato aggiunto il superbonus del 110%. Inoltre, rimangono attivi tutti i bonus legati alle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche.
Ad ogni modo, nel 2019, un proprietario di casa su quattro è stato impegnato nella ristrutturazione della propria abitazione e ha rinnovato in media due spazi interni. La fotografia è stata scattata dall’indagine annuale Houzz & Home, la piattaforma online leader mondiale nella ristrutturazione e nel design, condotta su oltre 6.500 italiani, intervistati tra febbraio e marzo 2020.
La Generazione X è stata la più attiva
Tra coloro che hanno ristrutturato casa, quasi la metà (46%) appartiene alla Generazione X (40-54 anni), mentre i Baby Boomers (55-74 anni) e i Millennials (25-39 anni) rappresentano rispettivamente il 27% e il 26%.
Per le generazioni più giovani la ragione principale della ristrutturazione è il desiderio di personalizzare una casa comprata di recente (51% Millennials e 34% Generazione X), mentre i Baby Boomer sono più propensi ad avviare un intervento di ristrutturazione per risolvere problemi di danneggiamento o deterioramento (32%).
Quanto si è speso per ristrutturare
La spesa media del 2019 è stata in linea con quella dell’anno precedente, ovvero pari a 20mila euro. A spendere di più sono stati i Millennials con una spesa annua di 30mila euro. La Generazione X, invece, ha speso 25mila euro, 5mila euro in più rispetto al 2018. I più parsimoniosi sono stati invece gli over 55 che hanno diminuito leggermente l’investimento, passando dai 16mila euro del 2018 ai 15mila euro del 2019. Certo, c’è anche chi è andato oltre i 100mila euro di spesa, ma ha riguardato solo il 10% degli intervistati.
I risparmi personali sono stati la fonte di pagamento più comune (54%), seguita da pagamenti con carte di credito (26%), specialmente nella fascia di età più giovane. Quest’ultima, probabilmente, ha anche speso di più grazie al denaro ricevuto in regalo o in eredità, cosa che ha riguardato un giovane su 6.
Spendere più o meno di quanto preventivato
Spese impreviste e budget non rispettati rappresentano un classico nelle ristrutturazioni. Eppure c’è anche chi è riuscito a spendere meno di quanto preventivato. Si tratta però solo di un 3%. Quasi la metà è riuscito a rispettare il costo del progetto, il restante lo ha superato. I motivi? Nel 37% dei casi si è incappati nell’acquisto di prodotti e servizi più costosi rispetto a quanto ci si aspettasse. Nel 35%, invece, è intervenuta in corsa la decisione di comprare prodotti più costosi. Infine, l’amara constatazione di problemi prima ignoti legati alla costruzione.
Quanto tempo è necessario per pianificare una ristrutturazione?
Prima di cominciare è bene avere le idee chiare, si risparmia tempo e denaro in fase di lavori. Per questo la pianificazione richiede un arco temporale anche lungo rispetto all’intervento effettivo. La durata dei lavori varia da 2,6 a 8,9 mesi, mentre la pianificazione richiede da 5,7 a 12,4 mesi. La pianificazione della cucina è più impegnativa rispetto al bagno (rispettivamente 7,8 e 6,7 mesi). Spazi invece generalmente più piccoli come l’ingresso, l’atrio o l’anticamera necessitano di 6 mesi.
Gli interventi principali
Visto che si è trattato di intervenire su abitazioni datate, essendo costruite tra il 1961 e il 1980, le ristrutturazioni più significative hanno riguardato la cucina e il bagno per una spesa media, rispettivamente, di 6mila e 5mila euro. Si è quindi intervenuti anche sugli impianti domestici. Infatti, i professionisti maggiormente chiamati in causa nell’ordine sono stati proprio idraulici, elettricisti e imprese edili.
© Riproduzione riservata