Una nuova intervista arricchisce la rubrica “Voci dall’Ucraina“ di Spazio50. A raccontarci la propria esperienza in tempo di guerra è Ylena Velichko, manager di un’azienda di abbigliamento e accessori. La realtà già nel 2014 aveva convertito in parte la produzione con l’inizio della guerra nel vicino Donbass.
Dnipro è la terza città dell’Ucraina per numero di abitanti e fino all’inizio della guerra era abitata da un milione e duecentomila persone. Caratterizzata da una vocazione industriale sin dal periodo sovietico, è stata un centro importante per la produzione bellica. Ma è viva la presenza di fabbriche “civili”, alcune tutt’ora in attività.
Dai cappelli all’abbigliamento militare
Qui dal 2005 ha sede anche un’azienda di abbigliamento e accessori, che già nel 2014 aveva convertito in parte la produzione con l’inizio della guerra nel vicino Donbass. Partiti dalla fabbricazione di cappelli, passati per quella di divise da lavoro, oggi i lavoratori e le lavoratrici della Vastline si stanno dedicando soprattutto alle forniture che riguardano l’esercito, con cappelli e passamontagna.
Le parole di Ylena Velichko, manager della fabbrica di cappelli di Dnipro
Ma come spiega la manager Ylena Velichko, che abbiamo intervistato, la cosa più importante è riuscire non solo ad aiutare l’esercito, ma anche a dare un lavoro a chi ha perso tutto perché proviene dalle zone più martoriate dal conflitto. Anche se i volumi di produzione sono nettamente diminuiti rispetto a tre mesi fa.
(Foto di copertina: ©Ilaria Romano)
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