Proseguono le interviste di Spazio50 per “Voci dall’Ucraina“. Questa volta a parlare sono due volontarie del centro di accoglienza di di Zaporizhia, città del sud est dell’Ucraina, che si occupano degli sfollati di Mariupol.
Iryna e Natalya sono due volontarie che dai primi di marzo si occupano dell’assistenza agli sfollati di Mariupol che giungono al centro di prima accoglienza di Zaporizhia. La città del sud est dell’Ucraina si trova a quaranta chilometri di distanza dai territori finiti sotto occupazione russa nel corso di queste settimane di guerra.
La fuga da Mariupol e da altre città
Il tendone è stato allestito dai volontari nel parcheggio di un centro commerciale di periferia. Qui oggi arrivano le persone in fuga da Mariupol e dalle altre città della costa. Sono coloro che hanno affrontato viaggi estenuanti dopo essere rimasti intrappolati negli scantinati per un mese o più, senza acqua, elettricità, e con pochissimo cibo.
La testimonianza di Iryna e Natalya
Entrambe le volontarie fanno parte di un’associazione ucraina attiva sin dal 2014, anno di inizio del conflitto nel Donbass. Sono loro a raccontare di un lavoro senza fine. L’impegno è volto a provvedere non solo alle prime necessità materiali dei connazionali in fuga, ma anche per offrire un supporto psicologico a chi ha subito dei gravi traumi.
Oltre 200 volontari
Il centro è aperto 24 ore su 24 e oltre duecento volontari lavorano su turni e assistono chi arriva a Zaporizhia con un pasto caldo, indumenti puliti, oltre a provvedere a sistemazioni più o meno temporanee per la permanenza in città. Inoltre, garantiscono un trasporto verso altre zone del paese, per coloro che intendono raggiungere familiari o conoscenti altrove.
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