In Ucraina esistono oltre 700 strutture, tra orfanotrofi, centri medici e centri di affidamento temporaneo. Con la guerra ne sono stati fatti evacuare oltre 200 spingendo i minori non accompagnati alla fuga. In questo racconto per “Voci dall’Ucraina“, l’intervista a Halyna Yovik, direttrice di uno di questi centri, che ha deciso di accompagnare i bambini all’estero.
In Ucraina esistono oltre 700 strutture, tra orfanotrofi, centri medici e centri di affidamento temporaneo. Strutture che ospitano bambini senza famiglia o con problemi in casa, spesso economici o legati a dipendenze degli adulti dall’alcol o da sostanze stupefacenti.
I minori non accompagnati in fuga
Con la guerra, oltre 200 di questi spazi sono stati fatti evacuare per ragioni di sicurezza. E così, mentre la maggior parte dei minori si è spostata in altre zone del paese, soprattutto nell’Ovest, alcuni sono ospitati all’estero, in particolare in Polonia, dove si trovano tuttora.
L’impegno della Fondazione Happy Kids
Fra le organizzazioni che hanno lavorato per trasportare questi bambini oltre confine, c’è la Fondazione polacca Happy Kids, che ha sede a Lodz. Da subito ha creato una rete in tutto il Paese lavorando con le istituzioni locali e contemporaneamente con il governo ucraino per garantire a oltre 1500 fra bambini e accompagnatori un posto sicuro per tutto il tempo necessario.
Halyna Yovik è la direttrice di uno di questi centri ucraini per i bimbi e ha deciso di accompagnare i suoi ospiti all’estero per continuare a seguirli da vicino. Partita da Koval alla fine di febbraio, oggi vive a Lodz con loro. Rimangono tutti in attesa di poter tornare, un giorno, nel loro paese, quando le condizioni lo consentiranno.
(Foto di copertina: ©Ilaria Romano)
© Riproduzione riservata