Trattenuti, spaventati, affamati: sono i cittadini interrogati dai militari, anche se non avevano nessuna connessione con l’esercito. In questo episodio di Voci dall’Ucraina raccontiamo l’esperienza della signora Halyina che si è trovata faccia a faccia con i soldati russi.
Col passare del tempo, dalle zone prima occupate dai russi e poi tornate sotto il controllo ucraino, intorno ai paesi a nord di Kyiv, emergono le testimonianze dei sopravvissuti che hanno vissuto settimane di stenti e paura. In un villaggio vicino a Borodyanka, cittadina del distretto di Bucha che conta poco più di 13 mila abitanti, alcune persone sono state trattenute dai militari, anche se non avevano nessuna connessione con l’esercito.
La storia di Halyina: tra fame e paura
È il caso della signora Halyina, di settant’anni, che si è trovata faccia a faccia con i soldati russi nella casa dei suoi figli, che nel frattempo avevano lasciato l’Ucraina. In quello stesso edificio i militari installeranno il loro quartier generale per il tempo trascorso lì. Oltre al posteggio di numerosi carri armati e altri mezzi militari fra le abitazioni contadine.
Attirata dal rumore dei vetri rotti, Halyina aveva deciso di uscire da casa sua per andare a vedere cosa stesse succedendo. Ricorda di essere stata interrogata con un fucile puntato addosso e poi trattenuta per due giorni dentro casa sua. Niente cibo né tantomeno la possibilità di comunicare con l’esterno. Ora che il suo villaggio è tornato libero già da alcuni mesi, ha deciso di raccontare la sua esperienza e i momenti di paura vissuti.
(Foto di copertina: @Ilaria Romano)
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