In Italia si stima siano 300mila le persone con Parkinson. È la malattia neurologica a più rapida crescita la cui prevalenza è raddoppiata negli ultimi 25 anni. L’indicatore della gravità globale di malattia – il DALY, Disability-Adjusted Life Years – è cresciuto dell’81% in soli 20 anni. Al via la nuova campagna della Confederazione Parkinson Italia.
Carla si dedica all’arrampicata sportiva. Paolo ha imparato a volare ovunque con il suo simulatore. Valentina è diventata mamma. Massimiliano diffonde musica e idee nuove alla radio. Sono le storie protagoniste dei soggetti pubblicitari e dello spot sociale – con le voci di Claudio Bisio e Lella Costa – della Confederazione Italiana Parkinson che andrà in onda nel 2025. Si avvicina il 30 novembre, Giornata Nazionale del Parkinson. Con l’occasione ha preso il via la campagna istituzionale della Confederazione grazie anche al supporto non condizionante di Zambon: “Parkinson, una malattia che è cento malattie”.
Parkinson, una malattia che è cento malattie
Dalla campagna emerge con forza come il Parkinson sia davvero “Una malattia che è cento malattie”. Infatti, accanto al tremore – forse il sintomo più conosciuto – ne esistono oltre 40. Si combinano tra di loro in modo e con intensità differente in ogni persona e che possono influire sull’umore, sul sonno o sulla digestione. Ma in tutti i pazienti emerge un punto fermo: la voglia di reagire alla malattia. Così al centro della nuova campagna istituzionale della Confederazione Parkinson Italia ci sono storie vere di reazione di pazienti. Storie che testimoniamo come il Parkinson sia “Una malattia che è cento malattie”.
Oltre il tremore, una patologia complessa
La maggior parte delle persone sottovaluta la complessità del Parkinson e lo etichetta come “malattia del tremore”. Si tratta di una semplificazione che la nuova campagna punta a sfatare. Giangi Milesi, Presidente Confederazione Parkinson Italia, non ha dubbi: “Ancora oggi c’è molta confusione sul Parkinson e si pensa che le sue uniche conseguenze siano i tremori, i problemi di movimento e di equilibrio. False convinzioni con cui io stesso mi sono scontrato quando – dopo la diagnosi – ho sperimentato le tante e diverse manifestazioni della malattia. Eppure, in questa molteplicità di situazioni c’è un minimo comune denominatore: la voglia di reagire e di perseguire i proprio obiettivi di vita e le proprie passioni. Da qui la scelta di dar vita a una campagna istituzionale che grazie al racconto di storie vere di reazione possa rivelare i tanti, diversi volti del Parkinson e sfatare così i luoghi comuni che lo caratterizzano”.
La malattia neurodegenerativa a più rapida crescita
Il Parkinson è la malattia neurodegenerativa a più rapida crescita. La sua prevalenza è raddoppiata negli ultimi 25 anni e caratterizzata da una molteplicità di sintomi che rendono difficile la sua gestione. “Ad oggi la comunità medica identifica molteplici sintomi del Parkinson, che spaziano dalla rigidità muscolare, alla lentezza e al tremore a riposo fino agli effetti sull’umore, sul sonno, sulla digestione, sulla pelle e sull’olfatto. Una complessità di manifestazioni che rende difficile la diagnosi e la gestione quotidiana della malattia. Come medici – afferma Paolo Calabresi, Ordinario di Neurologia, Università Cattolica e direttore della UOC Neurologia al Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs – siamo dunque chiamati ad aiutare le persone con Parkinson a trovare la chiave giusta per poter affrontare al meglio la propria situazione. In questo senso è molto importante che i pazienti continuino a coltivare le proprie passioni e le proprie relazioni: ciò, infatti, può contribuire ad andare oltre gli ostacoli della malattia e a mantenere un atteggiamento attivo e positivo verso il futuro”.
Le storie vere di Carla, Paolo, Valentina e Massimiliano
Le testimonianze di reazione di Carla, Paolo, Valentina e Massimiliano sono immortalate nelle fotografie di Giovanni Diffidenti e sono protagoniste dei soggetti pubblicitari e dello spot sociale con le voci di Claudio Bisio e Lella Costa che andrà in onda nel 2025.
La campagna della Confederazione Parkinson Italia è stata sviluppata dai creativi Roberto Caselli, che convive lui stesso con il Parkinson da 16 anni, e da Elisa Roncoroni: “C’è Carla che sfida i limiti dell’altezza e del Parkinson con l’arrampicata sportiva, mentre Paolo usa il simulatore di volo per librarsi sempre più in alto. Valentina si accarezza la pancia durante la maternità, mentre Massimiliano guarda dritto negli occhi, senza paura, la malattia. Per portare alla luce i veri, molteplici volti del Parkinson e sfatare i falsi miti che lo accompagnano abbiamo scelto di concentrarci su ciò che li accomuna tutti. Ci siamo dunque focalizzati su storie vere di coraggio e di reazione dei pazienti per mostrare la vera natura della malattia e restituirne la complessità”.
In aumento anche a causa dell’invecchiamento della popolazione
L’impatto del Parkinson sulla qualità di vita è in costante aumento: infatti, si stima che l’indicatore della gravità globale di malattia (DALY, Disability-Adjusted Life Years) sia cresciuto dell’81% in soli 20 anni, numeri destinati ulteriormente ad aumentare a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. “Le malattie neurodegenerative come il Parkinson sono al centro dell’impegno di Zambon per migliorare la qualità di vita di chi è costretto a conviverci. In questo senso – dichiara Rossella Balsamo, Medical Affairs & Regulatory Zambon Italia e Svizzera – si inserisce il nostro lavoro a fianco delle associazioni pazienti per identificare strumenti e servizi in grado di alleviare l’impatto delle malattie. Siamo quindi molto orgogliosi di supportare la Confederazione Parkinson Italia in questa campagna istituzionale che, facendo chiarezza sui veri volti del Parkinson, restituisce il reale impatto della patologia”.
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