Viscusi Rosmina.
Dopo il diploma, ha lavorato nell’Amministrazione Postale prima in Veneto e poi a Salerno, città in cui vive. Negli anni ’70 è andata in pensione e ha svolto l’attività di Infermiera Volontaria e monitrice dei corsi della CRI; si è laureata in Scienze del Servizio Sociale ed è stata docente di Tirocinio Professionale. Oggi continua ad essere attivamente impegnata nel mondo del volontariato sociale, sindacale, culturale e ambientale. Ama viaggiare, leggere e scrivere e frequenta un corso di teatro. Partecipa da molti anni a Concorsi Nazionali ed Internazionali di prosa e poesia ottenendo lusinghieri riconoscimenti. Al Concorso 50&Più nel 1998, 2001 e 2007 ha vinto la Menzione speciale della giuria per la poesia e nel 2009 la Menzione speciale della giuria per la prosa.
Da quando, mia dolce sposa,
giovane, savia e bella
mi hai lasciato tutto solo,
son morto anch’io
e non mi consola
saper l’anima tua
a me ed ai nostri figli sempre accanto.
Nel mio cuor, nell’anima e nella mente
tu sei sempre presente;
ma soffro la viva mancanza
del tepor del tuo corpo,
del tuo amor avvolgente,
della saggezza del tuo giudizio,
della dolcezza del tuo sorriso e della tua voce.
Questo solitario Natale
d’angoscia e desolazione
i nostri animi invade e assale,
più ancora di quel giorno infernale,
quando insospettato comparve
il tuo raro e tremendo male
e repentino e senza appello fu l’orrendo verdetto.
Per trenta preziosi, disumani mesi
abbiam patito la tua muta presenza,
accudito il tuo corpo immoto,
appagati sol d’averti accanto,
di stare insieme nella nostra casa.
Senza sosta abbiam pregato e sperato
nell’illogico miracolo del tuo ritorno alla vita.
Oggi quaggiù nasce il divin Bambinello,
ed io, come ogni deserto dì,
col pensiero volerò lassù da te,
mentre l’essere mio solingo
cercherà pace e sollievo
nella quiete del sepolcreto,
sul gelido marmo della tua fiorita tomba.