Con l’obiettivo di contrastare la violenza di genere e mantenere alta la memoria di Giulia Cecchettin, è stata presentata a Roma la Fondazione che porta il suo nome
Poco più di un anno fa moriva a 23 anni Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex fidanzato attualmente a processo. Al suo funerale, accanto alla famiglia distrutta dal dolore, hanno partecipato diecimila persone attonite. Fin da subito la giovane laureanda in ingegneria biomedica dell’università di Padova diventa un simbolo della lotta al femminicidio che dall’inizio dell’anno conta in Italia più di 90 vittime (dati Viminale). Da questa perdita nasce la Fondazione con il suo nome, che si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della parità e della violenza di genere.
In memoria di Giulia
La Fondazione Giulia Cecchettin affronta il problema della violenza di genere su più fronti. Promuove un cambiamento di mentalità attraverso lo sviluppo di programmi educativi nelle scuole e nelle famiglie e percorsi formativi per contrastare le molestie sul lavoro. Offre un supporto alla donne vittime di violenza per avviare con loro un nuovo progetto di vita. Facilita l’incontro tra enti, organizzazioni, istituzioni e persone per attività di studio e ricerca sulle cause e le conseguenze della violenza di genere. Dignità, unione e parità sono le parole chiave della sua mission.
Il progetto “Prevenzione e sensibilizzazione alla violenza di genere”
Il primo progetto educativo cui la Fondazione sta lavorando partirà già nei prossimi mesi. Prevede l’attivazione di programmi educativi nelle scuole e in luoghi di aggregazione per la prevenzione e la sensibilizzazione della violenza di genere. La formazione di operatori sociosanitari, forze dell’ordine, e personale giudiziario. Per le donne e le ragazze, contempla azioni di empowerment economico, sociale e politico e percorsi di consapevolezza e autonomia. Inoltre, si occupa delle donne che già si trovano in una situazioni di rischio, fornendo loro assistenza psicologica e legale e accompagnamento.
Una luce sul futuro
La Fondazione nasce partendo dalle risorse economiche provenienti dai diritti d’autore del libro “Cara Giulia” (Rizzoli) che con oltre 100mila copie è uno dei 10 titoli più venduti in Italia (dati Aie). Un successo ottenuto grazie all’impegno dei familiari, in particolare del padre Gino Cecchettin che continua a presentarlo in tutto il paese, particolarmente nelle scuole. Per il resto si farà conto sulle donazioni. La violenza di genere è un fenomeno subdolo, con radici nel passato difficili da sradicare. Per questo formare e sensibilizzare la società, partendo proprio dalle generazioni più giovani, è il primo passo per azioni efficaci in grado di scardinare per sempre gli stereotipi di genere.
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