Dal 1° gennaio al 17 dicembre di quest’anno le donne uccise in Italia sono state 115, e di queste 94 sono state assassinate in ambito familiare o affettivo.
I numeri aggiornati dei femminicidi e degli altri reati contro le donne avvenuti nel nostro Paese sono contenuti nel Rapporto “Il Punto – il pregiudizio e la violenza contro le donne”. Ad elaborarli è stato il Servizio Analisi della Direzione centrale della Polizia Criminale, attraverso le banche dati delle forze di Polizia.
I reati spia e il revenge porn
Il Rapporto dedica una sezione ai cosiddetti reati spia, indicatori di una violenza di genere: atti persecutori, maltrattamenti, violenze sessuali. Riguardo agli atti persecutori o di stalking, il 2023 ha segnato una diminuzione del 13%, e anche nel caso dei maltrattamenti contro familiari e conviventi e delle violenze sessuali si è registrata un’incidenza minore del 12%.
L’incidenza delle vittime di genere femminile però non registra flessioni e continua ad essere elevato. Il 33% delle donne che subiscono questi reati ha un’età compresa fra i 31 e i 44 anni, il 22% ha fra i 18 e i 30 anni, nel 9% dei casi si tratta di minorenni.
La diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti o revenge porn è aumentata dell’1% dal 2022 al 2023. Anche in questo caso, le vittime sono donne nella maggioranza dei casi (69%), e fra queste il 17% risulta essere minorenne.
I femminicidi
Fra gennaio e settembre 2023 si sono verificati 254 omicidi volontari in Italia rispetto ai 230 dell’anno precedente, e di questi 89 hanno riguardato le donne, contro le 85 del 2022 (+5%). I delitti commessi in ambito familiare/affettivo sono passati nello stesso periodo da 101 a 113, con 74 donne vittime in entrambi gli anni di riferimento. Fra gli omicidi commessi da partner o ex partner si registra un aumento del 4%, da 49 a 51, e le vittime di genere femminile passano da 44 a 47 (+7%).
Donne vittime di omicidio in ambito familiare/affettivo
Nel 2022 le donne vittime di un partner o ex partner sono state il 58% di quelle uccise in ambito familiare/affettivo (nel 2021 erano il 70%); nei primi mesi del 2023 la percentuale è salita al 65%. Nel 2022 il 30% dei femminicidi sono avvenuti per mano di genitori o figli, nel 2023 la percentuale è scesa al 23%.
Negli ultimi nove mesi di quest’anno è cresciuta la fascia d’età delle vittime over 65 (28% contro il 27% del 2022), seguita da quelle di età compresa fra i 55 e i 64 anni (21%).
La violenza contro le donne con disabilità
Una sezione del Rapporto è dedicata alla violenza contro le donne con disabilità, curato dall’Osservatorio per la Sicurezza contro gli atti persecutori: in questi casi, alle condotte di reato che colpiscono le donne, si aggiungono ulteriori forme di violenza legate alla condizione, come l’abuso farmacologico, il diniego delle cure essenziali, l’isolamento.
Tali forme di violenza avvengono spesso per periodi prolungati e restano sommersi nella maggior parte dei casi per la limitata capacità di chiedere aiuto da parte delle vittime. Dal 1° ottobre 2022 al 30 settembre 2023 i reati rilevati sono stati 324, dei quali 238 di maltrattamenti contro familiari o conviventi (il 73% dei reati spia), avvenuti in ambito familiare ma anche all’interno di strutture di cura, 54 casi di violenza sessuale, 32 episodi di stalking.
L’odio online
Ai dati della Polizia di Stato sulla violenza contro le donne si aggiungono quelli della settima edizione della Mappa di Vox, Osservatorio Italiano sui diritti, che fotografa l’odio online. Anche in questo caso le donne sono le prime vittime, seguite dalle persone con disabilità e omosessuali.
Anche chi si espone denunciando la violenza ed esortando ad un cambiamento culturale diventa un bersaglio sui social. È quanto accaduto al padre di Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni uccisa dall’ex fidanzato l’11 novembre scorso, preso di mira dagli haters dopo la sua partecipazione alla trasmissione televisiva “Che tempo che fa”, quando ha ribadito considerazioni già espresse nei giorni precedenti, sul richiamo alla responsabilità di tutti contro la cultura del possesso.
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