Una valigia, un trolley o uno zaino. Vale la pena tenerli a portata di mano per poterli utilizzare non appena sarà possibile. Questi oggetti sono infatti la ricetta per la nostra felicità.
Secondo uno studio appena pubblicato su Tourism Analysis, infatti, chi viaggia spesso raggiunge un livello di soddisfazione per la propria esistenza del 7% superiore rispetto a chi si muove poco o per nulla. Ricordarlo oggi sembra un po’ una cattiveria. Ora come ora con questa informazione ci facciamo ben poco. Con Covid-19 viaggiare è diventato un miraggio e, a eccezione di qualche vip che è riuscito a fare le vacanze all’estero, la maggior parte degli italiani ha passato le ferie natalizie tra la cucina e il salotto della propria casa. E in molti sentono di aver perso tempo prezioso.
Lasciarsi la pandemia alle spalle: il sogno di tornare a viaggiare
Secondo un’indagine del New York Times i viaggi sono tra le prime attività che si ha più voglia di intraprendere non appena la pandemia sarà finita. Tra le testimonianze raccolte dal giornale americano ce ne è una particolarmente indicativa: «Ho 85 anni. Quando la pandemia è iniziata ne avevo 84 e quando finirà ne avrò probabilmente 86. Due anni nella fase finale di una vita sono anni che contano. Quel che mi piacerebbe fare sarebbe volare a Boston, percorrere il Freedom Trail (il Cammino della libertà, un percorso che attraversa 16 località molto significative per la storia degli Stati Uniti, ndr), guidare fino al Maine e trovare una baracca di aragoste, visitare l’Egitto per navigare lungo il Nilo».
I risultati dello studio di cui stiamo parlando forniscono una spiegazione scientifica ai sogni dell’anziano americano intervistato dal New York Times. Fare i turisti ci manca così tanto perché partire alla scoperta di nuovi luoghi da visitare procura un benessere psicologico duraturo. I benefici del viaggio si avvertono per molto tempo dopo il ritorno a casa. Tanto che chi viaggia spesso e riduce l’intervallo tra una partenza e l’altra potrebbe assicurarsi una felicità perenne.
Viaggiare ci rende positivi, riduce l’ansia e la depressione
A condurre l’indagine pubblicata su Tourims Analisys sono stati i ricercatori della Washington State University. Interrogando un campione di 500 persone hanno così scoperto che allontanarsi spesso da casa di almeno 120 chilometri fa bene alla salute psichica, riduce l’ansia, lo stress e la depressione.
A differenza di quanto si potrebbe pensare però il risultato dell’indagine non è poi così scontato. Lo studio suggerisce che “staccare” non è solo una questione di testa. La lontananza fisica dalla propria routine è altrettanto, se non più, importante di quella mentale.
Un’altra novità dello studio consiste nell’aver dimostrato che le esperienze vissute durante i viaggi rendono le persone più soddisfate di se stesse e della propria vita e hanno un atteggiamento più positivo nei confronti del futuro. Insomma, viaggiare è terapeutico e gli effetti positivi sono a lungo termine. La buona notizia in tempi di Covid è che anche solo pianificare un viaggio e discuterne dell’itinerario con parenti e amici migliora l’umore. Il consiglio degli esperti, quindi, è di cominciare già adesso a pensare alla meta della prossima vacanza. Sembra che ci sia tutto il tempo per curare i minimi dettagli.
© Riproduzione riservata