Il progetto V.I.P. (Very Informal People) nasce in Trentino ed è frutto di un lavoro di coprogettazione nell’ambito di un laboratorio nato all’interno dell’iniziativa della “Facilitazione diffusa”.
L’iniziativa, nata nel 2018, si rivolge a tutti coloro che si trovano nella cosiddetta “zona grigia”: persone fragili, ma non abbastanza da rivolgersi ai servizi. Sono individui in possesso di mezzi troppo scarsi per difendersi da un’improvvisa situazione difficile, alla quale normalmente sarebbero in grado di far fronte. La condizione dell’anziano solo rientra a pieno titolo in questo target.
Gli attori del progetto sono appunto i V.I.P., ossia persone di riferimento sparse sul territorio, come parrucchieri, baristi, farmacisti, etc. I V.I.P. agiscono come confidenti e valvole di sfogo. Obiettivo del progetto è renderli consapevoli del loro ruolo di rafforzamento delle relazioni sociali e dunque di supporto nelle situazioni di fragilità.
Un approccio che si rifà alla metodologia dell’outreach (“raggiungere fuori”): non si aspetta infatti che l’anziano in difficoltà si rivolga agli operatori, ma sono i servizi, su segnalazione dei volontari, a raggiungerlo a domicilio. Questi volontari vengono formati ad una approccio comunicativo e si preoccupano di informare gli operatori delle singole necessità sul territorio. Contestualmente, mediante la stessa logica collaborativa e partecipativa, acquisiscono competenze che poi rimangono a beneficio della collettività.
SINTESI DI: Prospettive sociali e sanitarie, Veronica Sommadossi, n.2, Primavera 2020
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