Antonio Giuseppe Ventura. Ex segretario nelle scuole ora in pensione con la passione per l’arte in tute le sue forme. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta. Vive a Monterosso Calabro (Vv).
La nostra compagna, la nostra metà della vita, la madre, nonna, sorella, singolarmente o intere popolazioni vengono uccise per motivi banali, a scusa che il loro viso non è coperto da velo (Iran) o perché non vestite con un costume dal capo ai piedi che lascia solo vedere. Esse sono discriminate, vittime di una mentalità retrograda protratta per millenni anche dalla Bibbia, dal Corano.
L’eliminazione fisica, la loro morte, è un problema grave per il quale ritengo opportuno l’intervento dell’O.N.U.
Dove corri giovincella spaventata? T’ho veduta ferita, straziata dalla Spagna la “Santa” Inquisizione venduta schiava in Sierra Leone.
T’ho vista il due agosto alla stazione di Bologna, ma ti misero alla gogna.
Eri in Cina a Tienanmen in piazza ma ti marcarono per pazza.
Senza una patria, senza una meta vagavi lungo la via della seta scappavi dai Monti del Libano, in Giordania, in Palestina, nel Tibet.
Martire dei lager nazifascisti e in quelli stalinisti. Impiccata nell’America del KKK straziata nel Vietnam. Derisa, seviziata, stuprata da medici o vittima sotto i ferri di mammane.
Ribellati da chi ti chiede amore ma ti ricambia con dolore con botte ed evidenza mettono in repentaglio la tua esistenza.
Corri fanciulla per salvare la pelle non ti fermare a contare le stelle. Scappa più che puoi da questa gentaglia che parla di pace ma usa la mitraglia fomenta la guerra e tutti giù per terra tra l’indifferenza dì gente che non se ne importa niente l’otto marzo la tua festa c’è bisogna tener a mente.