La politica del reso gratuito sugli acquisti online potrebbe essere giunta al termine. Alcune aziende, infatti, hanno cominciato a introdurre una spesa al consumatore per la restituzione dei prodotti acquistati e da restituire.
Comprare online e ripensarci potrebbe essere costoso. Almeno negli ultimi tempi è questa la direzione che hanno intrapreso le politiche di reso per alcuni grandi marchi. Ufficialmente i colossi del commercio in rete hanno spiegato che tale decisione è una scelta a beneficio dell’ambiente, anche se in realtà questa nuova politica del reso sembra più legata alla necessità di incidere sui costi aziendali.
La nuova politica nel Regno Unito e la situazione in Italia
Secondo il New York Post l’81% dei rivenditori del Regno Unito ha già introdotto un costo aggiuntivo per restituire i beni acquistati. Lo scopo è educare i consumatori a comprare in modo consapevole, annullando così la convinzione di poter restituire senza alcun aggravio di spesa, anche solo per aver cambiato idea e non solo per un difetto del prodotto.
Gestire un numero in crescita di spedizioni al mittente è infatti dispendioso dal punto di vista economico e logistico, soprattutto se ci si affida a punti di ritiro esterni. Per questo, alcuni gruppi come Zara hanno introdotto il costo di reso di 1,95 sterline per chi si affida ai luoghi di consegna diversi dai loro punti vendita fisici.
Cosa succede in Italia?
In Italia la stessa azienda mantiene per ora la restituzione gratuita, a patto che il capo sia consegnato in un punto vendita. Lo stesso vale anche per la linea “Home”. Se invece si sceglie il ritiro a domicilio il costo è di 4,95 euro. Yoox prevede già il reso a carico del cliente, e l’importo viene stornato dal totale del rimborso. Si può decidere di restituire qualsiasi articolo entro 100 giorni dalla data di consegna, fatta eccezione per gli articoli riportano la dicitura “venduto da un partner”. In questo caso, nella sezione “vedi il tuo ordine” è possibile trovare le informazioni per contattare direttamente il venditore partner e capire caso per caso le politiche di reso.
Per gli articoli venduti direttamente da Yoox, bisogna compilare il modulo di reso che si trova sul sito e assicurarsi che i prodotti siano nelle stesse condizioni in cui sono stati ricevuti, completi di sigillo e cartellino attaccato. I capi possono essere inseriti nella scatola originale o in un’altra, con l’etichetta di reso prestampata che copra quella della spedizione originale. Il pacco può essere consegnato in un Ufficio Postale, un Locker o un Punto Poste. Si può anche richiedere il ritiro a domicilio.
Amazon, infine, consente di restituire l’articolo acquistato senza doverne specificare il motivo entro i 30 giorni dalla data di avvenuta consegna. Per i resi nazionali, le spese di restituzione partono da 4 euro, ma possono variare in base a quantità, dimensioni e peso degli articoli. L’etichetta deve essere creata attraverso il Centro resi online, e le spese saranno calcolate in base all’articolo da rendere.
Anche Amazon prevede come da legge di poter recedere dal contratto di acquisto entro 14 giorni, e in questo caso le spese di spedizione saranno rimborsate insieme al prezzo pagato per il prodotto.
Diritto di recesso per gli acquisti online: cosa prevede la legge
Il diritto di recesso serve a tutelare il consumatore che ha acquistato un prodotto online, e prevede che la restituzione debba avvenire entro i 14 giorni che decorrono dalla comunicazione della volontà di ripensamento. Secondo la normativa europea e il codice del consumo, al consumatore spetta il rimborso di tutti i pagamenti effettuati al venditore, comprese le spese di acquisto e quelle di consegna.
La situazione cambia se si parla di restituzione del prodotto e relative spese: il Codice del consumo prevede che questi costi debbano essere sostenuti dal consumatore, a meno di indicazioni specifiche delle condizioni di vendita.
Differenze fra recesso e reso
Il recesso o diritto al ripensamento è previsto dal Codice del consumo, il reso fa parte della politica aziendale del singolo sito di vendite online che può stabilirne liberamente le clausole. Il periodo di recesso e le spese di restituzione possono essere prolungate per fidelizzare la clientela, come è stato finora, e come probabilmente cambierà a breve anche in Italia.
© Riproduzione riservata