É salpata dal molo di Napoli per la prima uscita in mare la barca di “Anima libera”. Un progetto sperimentale di “velaterapia” promosso dal Centro clinico Nemo dell’Ospedale Monaldi del capoluogo partenopeo che punta a sfruttare il potere terapeutico del velismo per stimolare la positività, la creatività e la conoscenza di sé e delle proprie possibilità.
In barca a vela, trasportati dalle onde e dal vento, per prendersi cura di sé stessi. Perché le possibilità di una vita sono infinite, come infinito è il mare, anche se di mezzo c’è la malattia. È questo il messaggio che vuole lanciare la barca di “Anima libera”, salpata lo scorso 6 settembre per la prima delle quattro uscite in mare che, nel corso di questo mese, consentiranno ad 8 persone affette da malattie neuromuscolari di sperimentare un modo nuovo di fare riabilitazione.
Il progetto pilota di “velaterapia”
Il progetto pilota di “velaterapia” è promosso dal Centro clinico Nemo, attivo da 20 anni presso l’ospedale Monaldi di Napoli, ed è dedicato a pazienti affetti, ad esempio, dalla Sla (Sclerosi laterale amiotrofica), dalla Sma (Atrofia muscolare spinale) e dalle distrofie muscolari. Le quattro uscite in mare previste avvengono su una barca a vela di 14 metri attrezzata per il trasporto di 8 persone con disabilità motoria, affiancate da istruttori della Federazione italiana vela e da un team clinico. A collaborare alla realizzazione del progetto il Club nautico della vela di Napoli e Nemo Lab Srl, con il patrocinio del Centro coordinamento malattie rare della Regione Campania e le associazioni dei pazienti Aisla onlus, famiglie Sma e Uildm. L’iniziativa si avvale inoltre del contributo non condizionato di ROCHE ITALIA, PTC Therapeutics, Biogen, VitalAire Italia e Ortopedia Ruggiero.
I pazienti scelti per l’esperimento sono stati individuati secondo parametri clinici che permettono di affrontare in sicurezza il mare aperto. Durante tutto il percorso sono stimolati a condividere il loro vissuto attraverso strumenti di indagine psicologica. Inoltre, il loro stato di salute è sotto controllo costante, con un focus particolare sulla funzione respiratoria e cardiaca.
Le regole della barca a vela favoriscono la consapevolezza di sé
“Quando si è in barca a vela – spiega il Centro clinico Nemo – si vive sempre una piccola o grande avventura. Il velista esperto, infatti, sa che l’uomo può solo adattarsi agli elementi, perché in mare non conta la forza fisica ma l’intelligenza e la vela rappresenta proprio la capacità di conoscere e valorizzare le forze della natura per raggiungere la meta”.
Da qui parte dunque un progetto che mira “a sviluppare benessere per la persona con malattia neuromuscolare, affiancando la presa in carico clinica e riabilitativa in reparto” spiega il direttore scientifico del Centro clinico Nemo Napoli, Giuseppe Limongelli. “A partire dal desiderio di vivere con protagonismo il proprio progetto di vita, l’esperienza vuole diventare un primo laboratorio di ricerca sul campo con la collaborazione dei pazienti che vi parteciperanno, attraverso la valorizzazione del nostro territorio”.
“Sappiamo che la vela permette di attivare meccanismi che stimolano la positività, la creatività, la conoscenza di sé e delle proprie possibilità e favoriscono il tono dell’umore” aggiunge Simona Tozza, responsabile del servizio di psicologia del Centro Nemo Napoli. “Ecco perché il percorso esperienziale vuole creare nel gruppo dei partecipanti quelli che vengono definiti gli ‘ancoraggi psicologici’; per contribuire in modo positivo a migliorare la qualità di vita personale e sociale e a continuare a pensare a prospettive di futuro, nonostante la malattia”.
(Le foto del progetto provengono da qui)
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