Un consiglio a tutti i camminatori over 65: durante le vostre passeggiate ogni tanto fermatevi e guardatevi intorno, giusto il tempo di uno “wow”. Sì, perché stupirsi di fronte alle bellezze della natura sembra proprio rendere l’attività fisica più salutare. Lo suggerisce uno studio condotto dagli scienziati del Memory and Aging Center dell’Università della California-San Francisco, secondo il quale le “pause meraviglia” sono un toccasana per il benessere psicofisico.
Rimpiccolire il proprio “io”: il segreto per star bene
L’invecchiamento, dicono gli autori dello studio, è spesso accompagnato da ansia, tristezza e cattivo umore. Queste emozioni negative sono per lo più causate da un’eccessiva attenzione a se stessi e alla propria condizione di fragilità. Ma di fronte ai colori accesi di un tramonto, alle ipnotiche coreografie degli stormi di uccelli o al movimento sinuoso delle chiome degli alberi scosse dal vento ci si dimentica di se stessi e più la natura diventa grande e affascinante, più il nostro “io” diventa piccolo e marginale. Il che è un bene.
L’esperimento: guardare il mondo come fosse la prima volta
Gli scienziati hanno chiesto a 52 persone tra i 60 e gli 80 anni di età di andare a camminare con regolarità almeno una volta a settimana per otto settimane.
I volontari sono stati divisi in due gruppi. Ai membri del primo gruppo (che chiameremo il “gruppo wow”) è stato chiesto, in sostanza, di guardare il mondo con gli occhi di un bambino e di fermarsi a contemplare i piccoli o grandi spettacoli della natura nel corso delle loro passeggiate. Ai membri del secondo gruppo, invece, non sono state date indicazioni particolari.
Meravigliarsi è facile
Gli scienziati hanno spiegato ai partecipanti del “gruppo wow” che per emozionarsi non c’è bisogno di andare in cerca di un sentiero a picco sul mare. Basta molto meno: basta osservare le peripezie delle formiche che trasportano oggetti 5 volte più grandi di loro o la forma insolita di una nuvola o i colori dell’autunno in un parco cittadino.
A tutti i partecipanti è stato chiesto di compilare a fine giornata un questionario per valutare il loro umore.
Dopo 8 settimane i ricercatori hanno messo a confronto le annotazioni dei due gruppi, trovando che i camminatori del “gruppo wow” erano più felici, meno concentrati su loro stessi e più aperti alle novità rispetto agli altri. Chi cammina raccogliendo gli stimoli dall’esterno si sente meglio di chi passeggia pensando alle cose che deve fare in futuro o, peggio ancora, a quelle che non ha fatto in passato.
Lo stupore si impara strada facendo
I ricercatori hanno anche scoperto che meravigliarsi è un atteggiamento che può essere appreso con l’esercizio. All’inizio i camminatori del “gruppo wow” si sforzavano di emozionarsi di fronte alle novità, ma con il passare del tempo lo stupore scattava automaticamente. Tutto sta a cominciare.
«È così semplice: basta guardarsi intorno in cerca di piccole cose che possono suscitare meraviglia mentre si cammina», dicono i ricercatori. Si tratta di una terapia efficace senza effetti collaterali.
C’è un’unica accortezza da osservare: quando arriva il momento dello stupore è bene fermarsi, altrimenti si rischia di inciampare. E in quel caso “wow” non sarebbe certo l’esclamazione più adatta.
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