Dal 15 giugno scorso, il vaccino contro il virus Covid-19 è tornato a essere una libera scelta anche per gli over 50, per i quali era stato reso obbligatorio dal primo febbraio.
All’annuncio dell’entrata in vigore dell’obbligo, l’8 gennaio, le persone con più di cinquant’anni che avevano già ricevuto almeno la prima dose erano 24.687.586, su un totale di residenti in quella fascia di età di 27.572.197. I restanti 2.884.611 sono stati dunque interessati dall’obbligo, ma al 15 giugno solo il 17% di loro risultava essersi vaccinato, in media solo una persona su sei, nonostante la multa di cento euro prevista.
Un milione e duecentomila sanzioni
Se i numeri dicono che 2,4 milioni di italiani hanno comunque deciso di non immunizzarsi, è anche vero che tanti di loro, pure fra gli over 50, hanno contratto il virus. Pertanto non erano più tenuti a rispettare l’obbligo. Al 27 maggio erano già state inviate un milione e duecentomila sanzioni. Dal 28 maggio al 15 giugno ne sono state recapitate altre 560mila, e gli invii continueranno fino alla fine del mese.
Chi riceve l’avviso ha dieci giorni di tempo per dimostrare che c’è un errore. Probabilmente la vaccinazione o l’avvenuta malattia non sono state registrate. In questi casi, i ricorsi devono essere presentati, anche via mail, alla propria Asl. A maggio erano già state 90mila le contestazioni alla multa.
Vaccino: l’Italia tra i primi al mondo
L’Italia resta comunque uno dei paesi maggiormente vaccinati al mondo. I dati di copertura, soprattutto nei senior, sono stati altissimi: gli over 50 sono quasi 27 milioni. In generale, al 13 giugno scorso, l’80,5% degli italiani aveva completato il ciclo vaccinale, contro il 78,4% dei francesi e il 77,5% dei tedeschi.
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