C’è un cambio di passo nella strategia del piano vaccinale. Nei prossimi giorni sarà possibile immunizzare con le dosi residue di vaccino chi si trova nei pressi dei centri preposti, ma solo se le liste di riserva non riusciranno a coprire la disponibilità dei vaccini “deperibili”.
L’obiettivo è arrivare a distribuire 500mila dosi al giorno con una notevole accelerazione nel mese di aprile. Il Commissario per l’emergenza Covid, il Generale Francesco Paolo Figliuolo, sta lavorando perché questo si realizzi.
Il momentaneo stop alla diffusione di AstraZeneca però sembra aver gettato un’ombra di dubbio sulla “road map” del piano vaccinale. Sono state numerose le prenotazioni saltate negli ultimi giorni, le disdette, anche per i dubbi nati in chi era prossimo alla vaccinazione. E proprio in concomitanza con il momentaneo stop di AstraZeneca, il Ministro Speranza ha voluto rassicurare tutti: «Nel secondo trimestre ci aspettiamo oltre 50 milioni di dosi, di cui 7,3 milioni di J&J che è un monodose, e nel terzo trimestre ci aspettiamo fino a 80 milioni di dosi, quindi c’è un’accelerazione forte che dobbiamo poi tradurre in capacità logistica di somministrare i vaccini sul territorio».
Come affrontare allora una momentanea condizione di perplessità che rischia di trasformarsi in un problema ben più grosso? Il rischio infatti è di dover gettare migliaia di dosi deperibili solo perché non si è raggiunto, in una determinata giornata, un numero di soggetti disponibili alla vaccinazione.
Un’ordinanza per distribuire le dosi residue a chi lo voglia
La soluzione, se vogliamo, è un po’ “l’uovo di Colombo”. Il Commissario Straordinario per l’emergenza intanto ha firmato un’Ordinanza della Presidenza del Consiglio con cui ha previsto una sorta di piano “anti-spreco”. Le dosi di vaccino anti-Covid “eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate per ottimizzare l’impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità individuato dal Piano nazionale e le successive Raccomandazioni”.
Lo scopo è evitare di buttare (letteralmente) le dosi avanzate dei vaccini Pfizer BioNTech e Moderna. Sino ad ora, in questi casi, le possibilità erano tre: gettarle via, sprecandole; scorrere le liste di prenotazione (con il rischio è di non trovare soggetti disponibili sul momento); vaccinare i passanti. Quest’ultima pratica, fatta talvolta con le migliori intenzioni, è però finita sotto esame della magistratura: i “reclutati” in alcuni casi erano parenti o amici dei vaccinatori.
In realtà, però, l’Ordinanza indicherebbe una strada già seguita dalla Regione Lazio che da gennaio usa il sistema della “panchina”. Si tratta di una lista di “riserve” da contattare. Questa lista attinge dai prenotati nei giorni successivi o tra chi ha diritto alla vaccinazione a domicilio. Ora però il sistema è esteso a tutte le Regioni con un obbligo: seguire sempre l’ordine delle priorità. Quindi, prima personale sanitario e over 80, successivamente insegnanti, militari e forze dell’ordine.
A questo punto, se anche le liste di riserva non fossero sufficienti a coprire la disponibilità dei vaccini “deperibili”, allora – e solo allora – sarà possibile immunizzare chi si trova in quel momento vicino al centro vaccinale. D’altronde lo stesso Commissario Flo ha specificato: «Serve buonsenso: se ci sono le classi prioritarie bene. Altrimenti si va su classi vicine o sennò chiunque passa va vaccinato».
(Foto apertura: MikeDotta/Shutterstock.com)
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