Potrebbe essere già arrivato il turno degli over 80. In Italia si sta valutando infatti la possibilità di allargare nei prossimi giorni la campagna di vaccinazione anti-Covid alle persone ultraottantenni. Le dosi dei vaccini a disposizione stanno aumentando: è in arrivo il terzo carico della Pfizer-BioNTech e il primo rifornimento di Moderna.
I due vaccini hanno lo stesso meccanismo d’azione (a mRna) e molti ingredienti simili. In molti temono (e i timori sono legittimi trattandosi di farmaci nuovi) le possibili reazioni allergiche. L’evento avverso che spaventa di più è il cosiddetto “shock anafilattico”, una grave reazione allergica che comporta preoccupanti difficoltà respiratorie.
Cosa ci dice la scienza? Undici casi di reazione per milione di dosi
Negli Stati Uniti milioni di persone hanno già ricevuto la prima dose del vaccino. Gli esperti hanno quindi dati sufficienti per una valutazione affidabile sulla sicurezza dei vaccini.
Gli scienziati dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l’ente statunitense incaricato di monitorare la salute della popolazione americana, hanno raccolto tutte le segnalazioni delle reazioni avverse avvenute finora e hanno recentemente diffuso i primi dati.
Ebbene, dalla loro analisi risulta che le reazioni allergiche gravi ai vaccini anti-Covid sono estremamente rare. Per quanto riguarda il vaccino di Pfizer-BioNTech, il primo impiegato negli Stati Uniti, il portavoce dell’istituto americano ha dichiarato che i vantaggi del vaccino superano di gran lunga i suoi rischi. E a dimostrarlo ci sono i numeri.
Su 1milione e 900mila vaccinazioni effettuate tra il 14 e il 23 dicembre si sono contati 21 casi di shock anafilattico. Il che vuol dire 11 casi per un milione di dosi. La probabilità di una reazione allergica grave ai vaccini anti-Covid, anche se è dieci volte superiore a quella osservata nel vaccino antinfluenzale, è quindi estremamente rara.
«Allo stato attuale i benefici, noti e potenziali, dei vaccini, superano comunque i rischi di potersi prendere il Covid. Cdc e Fda stanno analizzando tutte le segnalazioni di reazioni avverse per determinare se possono essere associate alla vaccinazione. In molti casi infatti possono essere una coincidenza. I vaccini anti-Covid, lo ribadiamo, sono sicuri», ha dichiarato Nancy Messonnier, direttrice del Centro nazionale per l’immunizzazione e malattie respiratorie dei CDC.
I 21 casi noti di anafilassi
I 21 casi noti riguardano persone tra i 27 e i 60 anni che hanno ricevuto la prima dose del vaccino, 17 delle quali avevano una documentata storia di allergie e di reazioni allergiche a farmaci, cibi o punture di insetti. Per i pazienti si è ricorso subito all’adrenalina e hanno superato la crisi senza conseguenze. In media la reazione si è verificata 13 minuti dopo la somministrazione del vaccino.
Il parere degli esperti italiani
Secondo gli esperti italiani della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic) e l’Associazione Allergologi e Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (Aaito), in base ai dati attuali, non c’è motivo di negare la vaccinazione alle persone allergiche. Basta accertarsi che la somministrazione del vaccino avvenga in un ambiente controllato, dove è possibile intervenire prontamente in caso di necessità.
È dello stesso parere anche l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) che ha pubblicato sul proprio sito un’utile lista di domande e risposte sui vaccini anti Covid. “Le persone con una storia di gravi reazioni anafilattiche o di grave allergia – si legge sul sito dell’Aifa – o che sono già a conoscenza di essere allergiche a uno dei componenti del vaccino dovranno consultarsi col proprio medico prima di sottoporsi alla vaccinazione. Come per tutti i vaccini, anche questo deve essere somministrato sotto stretta supervisione medica. Le persone che manifestano una reazione allergica grave dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino non devono ricevere la seconda dose. Nei soggetti a cui è stato somministrato il vaccino sono state osservate reazioni allergiche (ipersensibilità). Da quando il vaccino ha iniziato a essere utilizzato nelle campagne di vaccinazione, si sono verificati pochissimi casi di anafilassi (grave reazione allergica)”.
Ipotesi sull’allergene
Riguardo ai possibili responsabili delle rare reazioni allergiche gravi, ancora non è chiaro cosa le abbia scatenate. Una delle ipotesi è che all’origine dell’anafilassi ci sia l’allergia a un composto chiamato polietilenglicole (PEG) presente nei vaccini di Pfizer-BioNTech e di Moderna. Finora risulta mai usato nei vaccini, tuttavia è presente in moltissimi prodotti, dai farmaci ai cosmetici.
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