Potrebbe esserci un legame fra i vaccini anti-Covid e i disturbi cardiovascolari. Un recente studio, infatti, mostra una riduzione del rischio di infarto e ictus post vaccino
Secondo i dati di uno studio pubblicato su Nature Communications, condotto su oltre 45 milioni di inglesi, la vaccinazione avrebbe avuto un beneficio sulla salute cardiovascolare.
Lo studio su vaccini anti-Covid e disturbi cardiovascolari
Analizzando i dati dei pazienti, i ricercatori hanno scoperto che i vaccinati hanno avuto una probabilità inferiore di sviluppare trombi a livello arterioso e venoso. In particolare, è emersa una riduzione del rischio del 10% dopo la prima dose e di oltre il 20% dopo la seconda. La terza dose non è stata considerata.
Rispetto al gruppo di soggetti che avevano ricevuto solo la prima dose, quelli con due dosi sono più anziani (gli over 40 rappresentavano il 38% rispetto al 31%), hanno meno probabilità di avere un’etnia non bianca, e una leggera probabilità in più di avere contratto in precedenza il Covid, di assumere farmaci per il controllo della pressione sanguigna o di essere clinicamente vulnerabili.
Incidenza di diversi eventi cardiovascolari
Nel periodo considerato, dall’inizio della distribuzione del vaccino, l’8 dicembre 2020 alla fine di gennaio 2022, i ricercatori hanno riscontrato che nel Regno Unito si sono verificati 75.655 eventi trombotici arteriosi e 21.230 venosi. Le trombosi arteriose includevano infarto miocardico acuto e ictus ischemico. Quelle venose includevano embolia polmonare, trombosi venosa profonda degli arti inferiori, trombosi venosa intracranica e trombosi della vena porta.
L’incidenza di questi eventi è stata analizzata incrociando i dati dei vaccini. Si è notato un calo dopo la prima e dopo la seconda dose, indipendentemente dall’utilizzo di vaccini tradizionali o ad mRna.
Gli effetti collaterali
Lo studio ha anche analizzato i dati dei rari effetti collaterali registrati con la somministrazione dei vaccini. In particolare, la Trombocitopenia trombotica indotta, una riduzione del numero di piastrine che in alcuni casi può portare alla formazione di coaguli sanguigni, soprattutto a livello cerebrale. Una condizione seria ma estremamente rara, rispetto ai benefici apportati dalla somministrazione dei vaccini, non solo al contenimento del virus ma anche per la salute cardiovascolare.
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