Come reagiremo quest’anno a quei sintomi influenzali che da sempre abbiamo affrontato con una certa serenità? Lo sappiamo, quest’anno sarà diverso per tutti noi, ogni piccolo segnale sarà vissuto con un grande e giustificato allarme. Perché oggi i sintomi di una banale influenza possono in realtà indicare un problema ben più grave.
L’intero pianeta è in attesa di quel vaccino che ci proteggerà dalla malattia che ha stravolto le nostre vite, il nostro modo di lavorare, di relazionarci gli uni con gli altri, che ci ha tolto addirittura il conforto di un abbraccio. Ma in attesa che il vaccino contro il Codiv-19 sia testato e diffuso, in questi giorni e nei mesi che verranno, i virus influenzali e da SARS-CoV-2 circoleranno assieme, e chi sarà contagiato non saprà, almeno nelle fasi iniziali, quale virus deve debellare.
Quest’anno quindi è più che mai importante vaccinarsi per semplificare la diagnosi, per gestire in modo adeguato i casi sospetti, per ridurre gli accessi al pronto soccorso. Per diminuire sensibilmente la diffusione dell’influenza è necessario raggiungere coperture vaccinali elevate. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, l’obiettivo minimo per le persone con più di 65 anni e i soggetti ad alto rischio dovrebbe essere pari al 75%, mentre l’obiettivo ottimale, per raggiungere l’immunità di gregge, è addirittura del 95%. A livello europeo, però, sono poco più del 40% gli over 65 che si vaccinano contro l’influenza. In Italia il dato è un po’ più alto, ha raggiunto il 54.6% nella stagione 2019/2020 ma, sebbene in crescita rispetto all’anno precedente, questo dato rimane molto distante dall’obiettivo finale.
Quest’anno, a causa dell’attuale circolazione del nuovo Coronavirus, la platea delle persone a cui è fortemente raccomandato il vaccino antinfluenzale è stata allargata: sarà disponibile gratuitamente per i bambini dai 6 mesi ai 6 anni e a partire dai 60 anni di età. Riducendo i casi di influenza, che presentano sintomi simili al quelli del Covid-19, si eviterà di gravare ulteriormente sul Sistema Sanitario Nazionale che ha davanti a sé mesi ancora molto difficili. La vaccinazione anti-influenzale consentirà infatti la distinzione tra le due infezioni portando più precocemente all’isolamento di eventuali casi di Coronavirus.
Allora, se non lo abbiamo già fatto, vacciniamoci, senza indugio. Con senso di responsabilità verso noi stessi, le persone che ci circondano e tutti coloro che, impegnati nel lavoro di cura, stanno gestendo questa seconda ondata di contagi da Covid-19.
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