Negli Stati Uniti vengono spesi mediamente 500 miliardi di dollari ogni anno per la ricerca scientifica e tecnologica. Un investimento che copre una vastità di studi ai quali possono partecipare anche i “non-addetti ai lavori”. Da un progetto dell’Università della Pennsylvania, infatti, è nata l’associazione SciStarter che si rivolge ai cittadini che amano la scienza e desiderano partecipare alle nuove scoperte. Si tratta di una piattaforma che fornisce l’accesso a più di 2700 progetti di ricerca: un luogo dove, grazie ad un decalogo di linee guida, i volontari possono registrare il loro contributo o accedere agli strumenti necessari per la raccolta dei dati. Dal 2018, con il sostegno della National Science Foundation, l’associazione conta oltre 100.000 cittadini iscritti tra cui molti senior. Darlene Cavalier, la fondatrice di SciStarter, racconta questa partecipazione in un’intervista ad AARP, il magazine americano dedicato alla terza età: “Spesso le persone anziane hanno più tempo libero e desiderano mantenere rapporti sociali saldi e attivi, con noi sfruttano l’opportunità di far parte del progresso scientifico.”
Una delle scienziate amatoriali è Mary White, 67 anni, che ha sfruttato la sua passione per la fotografia per studiare piante e fiori selvatici. Dopo aver prelevato dei campioni e averne immortalato i petali con un paio di scatti, White li passa sotto i raggi ultravioletti per fotografarli di nuovo e aiutare i ricercatori a capire quali piante attraggono di più farfalle, api e altri impollinatori. Anche il sessantenne Larry Fizz è un aspirante fotografo, ma si occupa di cambiamenti climatici e atmosferici. Dopo aver svolto il suo lavoro di ingegnere, infatti, impiega le pause pranzo ad aiutare la NASA immortalando lo spostamento delle nuvole dalla prospettiva terrestre. “È una cosa semplice: esco a fare osservazioni, scatto alcune foto e completo un modulo online” dice Fizz. “Eppure sento che, nel mio piccolo, sto aiutando gli esperti a quantificare quanto le azioni umane incidano sui cambiamenti ambientali.” Ma c’è anche chi si spinge in attività più estreme come Page Dabney, 68 anni: un consulente finanziario che fa volontariato per l’organizzazione no profit Adventure Scientists e ha raccolto campioni di acqua per uno studio sull’inquinamento da microplastiche. Page si è addentrato nel Parco Nazionale di Yellowstone ricoperto da un metro di neve: “Siamo entrati con le ciaspole e gli sci da fondo, ho dovuto rompere il ghiaccio con un’accetta per ottenere il campione” racconta entusiasta.
La passione per la scienza diventa un vero e proprio momento di incontro ogni giovedì per un gruppo di senior tutte di età compresa tra i 70 e gli 80 anni. Nel giardino botanico di New York, le “amanti degli alberi” monitorano i cambiamenti stagionali delle piante studiando le gemme e le foglie: anche queste osservazioni servono agli scienziati per monitorare gli effetti del cambiamento climatico. “È stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita perché mi ha permesso di entrare in contatto con la natura in modo completamente nuovo e di instaurare un bel rapporto con le mie compagne di albero” dice una di loro. Dal progetto oltreoceano, ha preso vita anche European Citizen Science Association (ECSA), l’associazione rivolta a tutti i cittadini dell’Unione Europea che vogliono collaborare al progresso scientifico: i requisiti per iscriversi sono la conoscenza dell’inglese e l’amore per la scoperta.
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