Fondiario e ipotecario, con un interesse semplice o composto da tassi fissi, variabili e bilanciati. Oltre alle rate mensili, quanto costa accendere un mutuo? Ecco come muoversi tra requisiti e garanzie richieste dagli istituti di credito
«Riconosco ogni oggetto, la disposizione dei mobili, i colori. La luce era diversa negli Anni ’70, ho riconosciuto anche quella. Ho aperto tutti i cassetti, per essere sicuro che in tutti questi anni nessuno abbia toccato la mia roba. È solo una stupida villetta con uno sputo di giardino. Ma sarà la prima cosa che comprerò, quando sarò ricco». Poche parole, estrapolate dal testo di Ritorno a casa di Manuel Agnelli, il celebre cantautore italiano, che bene raccontano il valore – spesso assoluto – che la casa, quella di famiglia o quella che si acquista – assume per ognuno. Un valore, dicevamo, enorme che spesso deve fare i conti con la realtà economica e quella finanziaria.
Fondiario e ipotecario, con un interesse semplice o composto, a tasso fisso, variabile, capped rate (tasso limitato) e bilanciato. L’universo “mutui” è articolato e in continua evoluzione: orientarsi in un mare magnum di offerte e condizioni è cosa assai difficile. L’indagine di “Mappa del credito” evidenzia un incremento dell’accesso al prestito negli ultimi anni. Dai dati pubblicati su Prima casa – mediatore immobiliare dal 1990 – emerge, infatti, che il 47% del totale riguarda prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, il 27,7% prestiti personali e il restante 25,4% riguarda l’acquisto di abitazioni. Si tratta di una tendenza verso l’aumento iniziata già nel 2016, che si è consolidata durante gli ultimi due anni di pandemia. L’erogazione del mutuo (o prestito) varia, soprattutto, in base all’età del contraente.
Ma procediamo con ordine, provando a fotografare tipologia, condizioni e accessi ai mutui, tenendo presente che esiste una differenza di gestione laddove a presentare la domanda di mutuo è un giovane o un anziano.
Intanto, è bene sottolineare la differenza tra il mutuo fondiario e quello ipotecario. Nel primo caso si tratta di un mutuo concesso per l’acquisto di un immobile a scopo abitativo e garantito da ipoteca di primo grado, ha limiti sulla finalità del finanziamento, sul valore dell’ipoteca e sulla durata del rimborso. Il mutuo ipotecario, invece, consente di ricevere l’intera somma richiesta in un’unica soluzione che verrà rimborsata nel tempo, a seconda della durata e dei modi previsti dal piano di rientro inserito nel contratto di mutuo che il contraente firma con l’istituto di credito.
Il prestito può essere restituito con un interesse semplice – se il capitale fruttifero rimane invariato – o con un interesse composto, se gli interessi si aggiungono al capitale per produrre interesse. All’interesse vengono, dunque, applicati dei tassi e – anche in questo caso – esiste una categorizzazione. I tassi si dividono, dunque, in fisso (quando non varia nel tempo) e variabile (quando il tasso dipende da una serie di parametri). Tuttavia, l’interesse può essere applicato anche a “tasso misto”. Si tratta di una formula che consente la modifica del tasso tenendo conto delle scadenze e delle condizioni stabilite dal contratto. Esiste, ancora, il tasso limitato: in altre parole, la somma viene restituita con un tasso predeterminato su cui l’interesse non può salire. Infine, il tasso bilanciato che – come suggerisce la stessa terminologia – è una sintesi tra il tasso fisso e il tasso variabile.
Essere maggiorenni è la prima condizione necessaria per chiedere l’accensione di un mutuo, ma oltre questa, una serie di aspetti ne regolamentano l’erogazione. E uscendo dalla gabbia degli stereotipi, che vedrebbe nelle giovani coppie gli unici contraenti possibili, anche i senior possono diventare mutuatari (anche della prima casa). Le richieste di mutuo, per la maggior parte degli istituti di credito italiani, possono essere concesse fino ai 75-80 anni di età, e dipendono, per la gran parte, dalle politiche interne delle singole banche e dalle garanzie, considerando anche la differenza tra senior in età lavorativa e pensionati. Generalmente ai dipendenti pubblici il mutuo viene concesso con più facilità proprio perché si hanno meno possibilità di una facile perdita del lavoro. Tuttavia, quando si parla di mutuatari over 60, si parla anche di richiedenti che negli anni hanno acquisito un potere di spesa, grazie ai risparmi. Un potere che, di fatto, li pone in una condizione di vantaggio rispetto a un ventottenne che – anzi – per chiedere l’accensione del mutuo deve avere un garante, e chi meglio di un genitore può ricoprire questo ruolo?
Un altro aspetto da non sottovalutare è il costo del mutuo, non inteso in termini di “rata mensile” ma di accensione del finanziamento. Accendere un mutuo, infatti, prevede una serie di spese da sostenere, quali: quelle di istruttoria della pratica, di perizia, notarili, il costo dell’imposta sostitutiva, i costi assicurativi e l’estinzione anticipata.
Districarsi tra mutui e spese è il primo passo per l’acquisto di una casa, quel sogno italiano di tutti che non deve restare nel cassetto.
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