L’UE ha presentato la Strategia Europea per l’Assistenza, un impegno a garantire negli Stati Membri servizi di assistenza accessibili e di qualità, tutelando pazienti e caregiver.
L’ultimo atto della Commissione Europea si ripropone di migliorare la qualità dell’assistenza agli anziani non autosufficienti e di sostenere, nel contempo, il ruolo dei caregiver, in maggioranza donne. Dubravka Šuica, commissario per la democrazia e la demografia, spiega infatti che la nuova strategia deve, in particolare, alleviare l’impegno di queste ultime “che ancora sopportano il peso delle responsabilità familiari”.
Oggi, il 90% della forza lavoro impegnata nell’assistenza è femminile, infatti, e ben 7,7 milioni di donne sono disoccupate a causa delle responsabilità familiari. Sempre secondo i dati della Commissione, inoltre, 1/3 delle famiglie europee che necessitano di cure a lungo termine non possono utilizzare i servizi semplicemente perché non sono in grado di permetterseli. Allo stesso tempo, prosegue la Šuica, “quasi la metà degli over 65 che richiedono l’assistenza non ricevono l’aiuto di cui hanno bisogno sia nel campo della cura personale che in quello delle attività domestiche”.
La nuova Long Term Care
Il provvedimento non è vincolante, ma contiene le linee guida per gli Stati Membri chiamati ad elaborare piani d’azione nazionali per rendere l’assistenza a lungo termine (Long Term Care – LTC), più disponibile, più accessibile e qualitativamente migliore. Un risultato possibile, precisa il documento, aumentando l’offerta e differenziando l’assistenza, con l’utilizzo dei Fondi europei tra i quali il PNRR. I Governi, inoltre, sono invitati ad attuare politiche per i caregiver informali, spesso donne, investendo nella formazione e fornendo sostegno psicologico e finanziario.
Lavorare sulla qualità dei servizi e delle condizioni lavorative
Nello specifico i Governi devono migliorare le condizioni del lavoro di operatore sanitario per renderlo attrattivo anche agli occhi della fascia maschile. A tal fine, spiega la Commissione europea, è necessario anche stimolare la contrattazione collettiva e il dialogo sociale per migliorare i salari.
Un altro aspetto da non tralasciare riguarda l’aumento dell’offerta dei servizi e delle posizioni lavorative nel LTC (assistenza domiciliare, assistenza alla comunità e assistenza residenziale). Sempre garantendo una universale possibilità di accesso a tutti coloro che ne fanno richiesta.
L’assistenza, una necessità inderogabile
La proposta è stata accolta favorevolmente dalle associazioni che si occupano di anziani tra le quali AGE, che l’ha definita “storica”. Tra l’altro, giunge in Italia in un momento decisivo per l’attesa riforma strutturale della Long Term Care, inserita tra gli impegni presi con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Del resto i numeri non mentono. Si prevede infatti che il totale di persone che necessitano di cure a lungo termine nell’UE passerà dai circa 30,8 milioni nel 2019 a 33,7 milioni nel 2030 e a 38,1 milioni nel 2050, con un aumento complessivo del 23,5%. Nella sola Italia gli over 65 sono quasi 14 milioni, pari al 23% della popolazione, il dato più alto di tutta l’Unione Europea. E tra poco meno di trent’anni 1 cittadino su 3 sarà anziano.
Verso un nuovo modello di welfare italiano
Nel frattempo il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha firmato la proposta di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che adotta il nuovo Piano nazionale per la non autosufficienza, per il triennio 2022/24. Si tratta di 2,6 miliardi di euro messi a disposizione delle regioni per aiutare gli anziani, i fragili e le loro famiglie, troppo a lungo lasciate sole davanti alle difficoltà. In particolare, i fondi dovranno essere destinati al rafforzamento dell’assistenza domiciliare e sociale, e a favorire l’adattamento dell’abitazione alle esigenze della persona ricorrendo alla domotica e a soluzioni tecnologiche (teleassistenza e telesoccorso). Senza trascurare azioni di supporto ai caregiver familiari, tra cui l’assistenza gestionale, legale e amministrativa.
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