In Italia circa il 37% dei bambini e giovani sono esposti a messaggi di odio. Oltre il 34% a immagini cruente e violente. Sono i dati di una recente ricerca di UNICEF.
Le parole sono pietre, diceva qualcuno. E in effetti è così, secondo una recente indagine dell’UNICEF. L’analisi è stata svolta su 31.790 bambini e adolescenti di età compresa tra 12 e 16 anni di 36 Paesi (anche l’Italia). L’esposizione dei bambini e dei ragazzi a messaggi di odio varia, a seconda dei Paesi, dall’8% al 58% . L’esposizione a immagini violente ha mostrato una gamma simile, compresa tra il 15% e il 55%. In Italia circa il 37% dei bambini e giovani sono esposti a messaggi di odio. Oltre il 34% è esposto a immagini cruente e violente.
UNICEF e il progetto sociale di comunicazione Parole O_Stili
Per ridurre l’impatto del fenomeno UNICEF Italia ha aderito al progetto sociale di comunicazione “Parole O_Stili“, firmando il Manifesto della Comunicazione non Ostile. Tutto questo serve a promuovere linguaggi non ostili in rete e la costruzione del diritto alla cittadinanza digitale per le nuove generazioni. La firma è avvenuta a Milano, presso l’IC Morosini Manara, il giorno prima della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Un Manifesto della Comunicazione non Ostile per educare bambini e giovani
“Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia – come UNICEF Italia abbiamo firmato il Manifesto della Comunicazione Non Ostile perché riteniamo che il linguaggio rappresenti uno strumento fondamentale per la costruzione della cultura della nostra società e per l’educazione dei nostri bambini e giovani. L’adesione a questo progetto è perfettamente in sintonia con gli obiettivi dell’UNICEF per tutela dei bambini e dei giovani che sempre più spesso affrontano rischi e pericoli online”.
Educare al rispetto, costruire un futuro migliore
“L’impegno di UNICEF per i diritti di bambini e bambine in tutto il mondo sa farsi vicino e diventare concreto anche in Italia e a Milano con azioni di grande valore – sottolinea la Vicesindaco di Milano e assessore all’Istruzione Anna Scavuzzo -. Il Comune di Milano dal 2019 aderisce al progetto Parole O_Stili, e confermo anche oggi la scelta di allora, dettata dalla consapevolezza dell’importanza per le istituzioni di prestare grande attenzione alla comunicazione e al linguaggio, che devono essere caratterizzati dal rispetto sia nelle comunicazioni ufficiali che nell’azione quotidiana di tutti noi. E questa attenzione è diventata nel tempo sempre più rilevante anche nel mondo dei social media, dove è importante non lasciare spazio alla maleducazione, alla violenza verbale che arriva talvolta perfino all’incitamento all’odio. Affrontare insieme questo tema significa non limitarsi a chiedere di censurare alcuni comportamenti, ma impegnarsi nell’educazione per condividere insieme ai più giovani l’importanza e il valore di un linguaggio di pace, rispettoso e costruttivo”.
L’odio impedisce ai più piccoli di immaginare un futuro migliore
“La guerra comincia anche dalle parole: ogni espressione d’odio è un tassello che impedisce ai più piccoli di immaginare un futuro migliore. Ecco perché, nel grande puzzle della vita, le parole sono pezzi fondamentali. Siamo orgogliosi di avere UNICEF Italia al nostro fianco nella firma del Manifesto della comunicazione non ostile: insieme, ci impegniamo a costruire uno spazio digitale sicuro e rispettoso, dove le parole possano essere un ponte per crescere, per proteggere e per sostenere il diritto di ogni bambino e di ogni bambina a un futuro di serenità e rispetto”, ha detto Rosy Russo, Presidente di Parole O_Stili.
(Foto apertura: UNICEF)
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