Dare la possibilità di vedere, di immaginare mondi nuovi, di assaporare il piacere dei libri anche a chi vive nel buio, a causa della cecità. Questa storia arriva da Como, ed ha per protagonista Antonia Buzzi Franzoso, una donna di 56 anni, per tutti “Lella”.
Lella lavora nel commercio, per la precisione in una cartoleria. Eppure, quando il suo turno in negozio finisce, quando è ora di abbassare la saracinesca, Lella sveste i panni della commerciante per diventare una cantastorie.
È, infatti, una lettrice di audiolibri per non vedenti, e collabora da anni con l’Unione Italiana Ciechi di Como, offrendo la sua voce per registrare libri che possono così essere ascoltati da chi è in grado di leggere soltanto l’alfabeto Braille.
Lella ama la cultura, in tutte le sue forme: adora la musica, dal rock al metal, la letteratura, la radio e la lirica. È figlia d’arte: suo papà era un tenore, sua mamma ha lavorato tanti anni in teatro. In gioventù cantava in una rock band ed ha iniziato a muovere i suoi primi passi in una radio comasca. Erano i primi anni Ottanta e Lella si occupava di sport, commentando le gare di Formula 1, e di lirica.
Fu un edicolante dell’epoca ad intravedere le abilità vocali della donna e a chiederle di registrare i primi libri.
Erano diversi i mezzi a quel tempo. Oltre al microfono si usavano mangianastri e audio-cassette. È così che ha iniziato ad essere una cantastorie, dando voce ai classici della letteratura. «Era un lavoro lento e faticoso – ha spiegato in un’intervista concessa ad un quotidiano comasco -. Ho registrato Il gabbiano Jonathan Livingstone, ma anche Dante e Manzoni».
Sono passati tanti anni, sono cambiati gli strumenti del mestiere, i file mp3 hanno sostituito i nastri magnetici, ma Lella conserva la stessa passione di un tempo. E la medesima dedizione. Perché leggere un testo per non vendenti continua ad essere un’operazione delicata, ben lontana dagli audiolibri comunemente in commercio. È la stessa Lella a spiegarne il motivo: «Serve tenere una lettura piana, quasi atona. Troppa enfasi rischia di essere male interpretata».
Intamto, questo 2020 segnerà un ritorno alle origini per la commerciante di Como, che dovrà dare voce ad un libro su Giuseppe Verdi.
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