Oggi, 29 aprile, proprio nella Giornata della Solidarietà fra Generazioni, AGE Platform Europe – rete di organizzazioni senza fini di lucro per i diritti delle persone over 50 anni – chiede con forza alla Commissione europea di elaborare una “Strategia per l’uguaglianza” fra le diverse fasce di età.
Di sicuro vivere più a lungo è una delle più grandi conquiste degli ultimi decenni. E anche se la crescita dell’aspettativa di vita non si può dire uniforme a livello mondiale, nel Vecchio Continente rappresenta una “consolidata possibilità” delle generazioni. Eppure questa nuova longevità – così faticosamente acquisita nel corso del tempo – e il mix generazionale dell’attuale società europea richiedono un migliore coordinamento delle politiche sull’invecchiamento. C’è soprattutto bisogno di elaborare politiche specifiche tanto a livello locale che nazionale nei vari Paesi dell’Ue. Questo per permettere non solo un invecchiamento attivo, ma proteggere anche i diritti umani di ogni persona, indipendentemente dalla sua età.
È quanto chiede da tempo AGE Platform Europe, che si occupa di tematiche relative alle persone anziane e raggruppa associazioni senza fini di lucro in 27 Paesi. Già nel luglio 2019 AGE aveva inviato una lettera al presidente della Commissione recentemente eletto, Ursula von der Leyen, con cui chiedeva “una strategia dell’Ue sul cambiamento demografico e la solidarietà tra le generazioni con un portafoglio di Commissari dedicato per coordinare tutte le azioni relative all’UE (…)”.
Per incominciare: un Libro Verde sull’Invecchiamento
Dall’invio di quella lettera, Dubravka Šuica è stata nominata Vicepresidente della Commissione europea responsabile per la demografia e la democrazia ed ha assunto il delicato compito di presentare un Libro Verde sull’Invecchiamento. I Libri Verdi sono documenti pubblicati dalla Commissione europea attraverso cui si cerca di stimolare una riflessione su un tema particolare. Essi invitano le parti interessate (enti e individui) a partecipare ad un processo di consultazione e di dibattito sulla base delle proposte presentate. Talvolta possono anche dare origine a sviluppi legislativi che vengono poi presentati nei cosiddetti libri bianchi, documenti che contengono proposte di azione in un settore specifico.
Questo documento, disponibile da circa tre mesi, ha invitato tutte le parti interessate a partecipare a un ampio processo di consultazione. Pubblicato dalla Commissione europea in 22 lingue, il Libro Verde sull’Invecchiamento ha quindi aperto un ampio dibattito sull’impatto che la sta esercitando sull’intera popolazione. Non solo, quindi, su quelle fasce di età “anagraficamente interessate” al fenomeno, ma su tutta la società.
L’obiettivo del Libro Verde: aprire il dibattito per una strategia condivisa
Avviare innanzitutto un dibattito politico generale sull’invecchiamento demografico: ecco qual è stato il primo obiettivo del Libro Verde. Una consultazione lunga 12 settimane – a partire dalla fine di gennaio scorso – che ha permesso di discutere ogni opzione su come anticipare le sue sfide e opportunità. Il tutto tenendo in considerazione l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e del decennio delle Nazioni Unite dell’invecchiamento in buona salute.
Modulare gli effetti dell’invecchiamento demografico, infatti, resta soprattutto una competenza degli Stati membri. Tuttavia l’Ue è in una posizione che le consente d’individuare le questioni e le tendenze di fondo e di sostenere le iniziative assunte al riguardo a livello nazionale, regionale e locale.
Cosa contiene esattamente il Libro Verde sull’Invecchiamento?
Quello del Libro Verde è un ampio lavoro di analisi. Considera l’intero arco della vita di una persona. In particolare, individua le principali problematiche connesse all’invecchiamento demografico e discute le varie modalità per anticipare e reagire agli impatti socioeconomici dell’invecchiamento della popolazione europea.
C’è da dire che il Covid – o perlomeno la situazione che si è andata creando con l’epidemia – ha notevolmente influenzato la sua realizzazione (e la sua discussione). Il suo approccio mette in luce l’impatto universale dell’invecchiamento demografico. Si va dall’apprendimento permanente agli stili di vita sani, dalle modalità di finanziamento di pensioni in grado di garantire un reddito adeguato al bisogno di una maggiore produttività e di una forza lavoro che sostenga l’assistenza sanitaria e quella a lungo termine prestate agli anziani.
I 17 punti di AGE Platform Europe: una risposta alle politiche per l’invecchiamento
Ma, soprattutto, il Libro Verde sull’Invecchiamento dell’Ue non fornisce solo un’analisi. Solleva ben 17 domande sulle possibili politiche, misure, azioni da mettere in atto per affrontare la crescita anagrafica e lo spopolamento. Un’occasione per dire la propria che AGE Platform Europe non si è lasciata sfuggire.
In un documento di 23 pagine AGE ha così fornito, punto per punto, tutte le risposte alle domande sollevate dalla Commissione Europea. Dalle strategie per un invecchiamento attivo e in salute alle politiche per l’apprendimento continuo; dalle misure per migliorare la partecipazione dei senior al mercato del lavoro a quelle che supportino l’imprenditorialità in tarda età; da una migliore gestione della Silver Economy al volontariato intergenerazionale; dalla tutela dei diritti e delle pari opportunità delle persone anziane alla riduzione del rischio di povertà in vecchiaia; dalla garanzia di pensioni adeguate ad un adeguato sistema sanitario e di cure; da una digitalizzazione inclusiva, a misura di senior, alle politiche di lotta alla solitudine e all’esclusione sociale, etc.
Accanto a queste risposte alla consultazione dell’Ue sul Libro Verde, però, AGE ha prodotto anche un altro documento. Questo per garantire coerenza nel modo in cui l’invecchiamento viene affrontato sull’intero territorio europeo. Si tratta del Towards an EU Age Equality Strategy. Delivering equal rights at all ages. È una strategia per la parità di trattamento che inquadrerebbe tutte le diverse questioni incluse nel Libro Verde – ad esempio, istruzione e apprendimento lungo tutto l’arco della vita, accesso alla salute e all’assistenza sanitari, protezione sociale e accesso al mercato del lavoro – come diritti che devono essere garantiti ugualmente ad ogni età.
Insomma, ad un anno dallo scoppio dell’epidemia di Covid in Europa, AGE sta sollecitando la Commissione europea ad elaborare una strategia che fornisca un quadro equo a tutte le generazioni per essere parte del futuro dell’Europa.
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