Il copione è sempre lo stesso: una telefonata fatta da una voce suadente, che si qualifica come maresciallo dei Carabinieri, e la vittima prescelta, in là con gli anni, cade in trappola e prepara il denaro da consegnare al sedicente membro dell’Arma che manderà qualcuno a ritirarlo per aiutare un nipote che, malauguratamente, ha appena avuto un grave incidente.
A volte il criminale bussa direttamente alla porta spacciandosi per avvocato, accampando come scusa per la richiesta una presunta emergenza economica di uno stretto congiunto in difficoltà. E se in casa non c’è denaro, ecco che il truffatore è disposto ad accompagnare l’anziano in banca per ritirarlo. Lo stesso accade a chi, fiduciosamente apre la porta a finti operai o finti tecnici del gas, che sostengono di essere stati inviati da un’azienda o dall’amministratore di condominio.
Secondo un’indagine sull’esposizione degli anziani alle truffe – promossa da ANAP e ANCoS, e con il contributo del Ministero dell’Interno, Carabinieri e Forze di Polizia – su 7.145 persone anziane intervistate tra il 2015 e il 2017, oltre il 41% ha dichiarato di aver subìto almeno un tentativo di truffa. Ma, considerato che molti degli anziani truffati, per pudore o per vergogna, non sporgono denuncia, i numeri potrebbero essere persino più alti.
Le Forze dell’Ordine sono sempre più impegnate a fronteggiare il fenomeno, come risulta dalla più grande operazione mai messa in atto per reati del genere che ha portato, venerdì 8 novembre scorso, all’arresto di 51 persone, tra Napoli e Milano. Grazie alle indagini, attive dal 2015, l’Operazione Condor ha smantellato un’organizzazione dedita alle truffe agli anziani che da anni arricchiva la Camorra napoletana.
Da uno studio condotto su dati Istat da Ueccop, l’Unione Europea delle Cooperative, risulta che nella società italiana – dove la speranza di vita per gli uomini sfiora gli 80 anni e per le donne supera gli 85 – quello della sicurezza è un fronte non meno importante di quello dell’assistenza. Senza fare esagerati allarmismi, è importante che, sia gli anziani sia i loro congiunti, mantengano alta la soglia dell’attenzione su questo fenomeno, tenendo a mente alcune regole semplici e sicure, come quelle che possiamo trovare sul sito dell’Arma dei Carabinieri.
Anzitutto, non aprire mai la porta di casa a sconosciuti (e tantomeno farla aprire ad un bambino), poi verificare immediatamente l’identità della persona che domanda di entrare, eventualmente chiamando l’amministratore di condominio, la società del gas o il 112, nel caso in cui questa si qualifichi come appartenente alle forze dell’ordine. A questo scopo, per comodità, è importante tenere a portata di mano accanto al telefono, una lista di numeri di emergenza e di pubblica utilità (Enel, Tim, Acea…).
Se, poi, qualcuno è entrato in casa, ma la sua presenza è fonte di disagio, il più delle volte basterà intimargli di uscire con decisione e accompagnarlo alla porta per allontanarlo.
Inoltre, in un mondo dove tutto viaggia in rete, è fondamentale non fornire mai informazioni o credenziali a chiunque le richieda attraverso Internet.
La buona notizia è che, dai dati pubblicati sul sito della Polizia di Stato, risulta che, diversamente dai raggiri, i reati a danno della terza età sono nel complesso in costante diminuzione, probabilmente anche a causa di una maggiore sicurezza da parte delle potenziali vittime. Sullo stesso sito si possono trovare video tutorial che inscenano le truffe più frequenti, accompagnati da una descrizione ed un vademecum con consigli sulle truffe che possono avvenire in casa o in strada.
Infine, è importante per gli anziani di qualsiasi età, avere maggiore fiducia in sé e nelle proprie capacità, e denunciare, sempre, senza vergogna o paura di apparire inadeguati.
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