Con circa 50mila nuove diagnosi l’anno soltanto in Italia, il tumore al seno rappresenta la prima causa di morte oncologica tra le donne. Individuare la malattia in fase iniziale e curarla prima che evolva in metastasi è di vitale importanza per sconfiggere la malattia. Una delle strategie più innovative per scoprire precocemente il tumore consiste nell’individuare i segnali rilasciati nel sangue dalle cellule tumorali.
L’idea alla base di quest’approccio è semplice. Il tumore rilascia nel sangue dei marcatori specifici – frammenti di Dna, proteine o addirittura cellule intere – che possono essere individuati grazie a esami appropriati. Questi marcatori sono fondamentali per la diagnosi precoce, ma non solo. Alcuni di questi possono essere usati per monitorare l’avanzamento della malattia e prevedere la risposta alle terapia.
In questo filone di ricerca si inserisce il lavoro di Marianna Rossetti, biologa dell’Università di Roma Tor Vergata, sostenuta da Fondazione Umberto Veronesi nell’ambito del progetto Pink is Good.
SINTESI di: Una goccia di sangue per la diagnosi precoce del tumore al seno, Laura Costantin, www.fondazioneveronesi.it, 18-06-2019
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