In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Spazio50 organizza un webinar dal titolo “Prevenire la violenza economica”. Un incontro con Claudia Segre, Presidente di Global Thinking Foundation, per parlare di educazione finanziaria e autonomia.
Pochi giorni fa è stata pubblicata la mappa annuale dell’Osservatorio sull’uguaglianza di genere della Commissione Ue. Uno strumento che analizza la condizione femminile in varie regioni d’Europa sulla base di sette indicatori. Si tratta di lavoro e denaro, conoscenza, tempo, potere, salute, sicurezza, qualità della vita.
Ogni indicatore è stato poi comparato secondo due indici – quello di successo e quello di svantaggio femminile – dando conto della situazione in 235 regioni europee. Ne è emerso come le donne debbano affrontare maggiori difficoltà in alcuni territori della Grecia, dove il punteggio si attesta tra quota 31 e 35, e della Romania dove si arriva a sfiorare i 30 punti. Dal lato opposto della classifica, invece, si colloca la regione finlandese di Helsinki-Uusimaa che guadagna ben 79 punti.
In Italia, la regione in cui le donne possono contare su migliori opportunità di vita e lavoro è l’Emilia-Romagna. Si colloca, infatti, al vertice della classifica nazionale con un punteggio complessivo pari a 51, seguita da Lombardia e Provincia autonoma di Bolzano, entrambe con 50.
Il “soffitto di cristallo”: quelle opportunità lavorative che non arrivano
Eppure, la strada è ancora lunga. Basta volgere lo sguardo a dicembre 2020, appena un anno fa, per ritrovare i dati dell’Istat in merito all’occupazione femminile. Nell’inflessione lavorativa complessiva, le quote rosa erano tristemente protagoniste. Su 101 mila occupati in meno rispetto al mese prima, infatti, il 98% dei posti di lavoro persi era di donne per un totale di 99mila unità. E se allarghiamo lo sguardo a tutto il 2020 la situazione non migliora. Su 440mila posti di lavoro persi, 312mila coinvolgevano l’occupazione femminile che era del 20% più bassa rispetto a quella degli uomini. Se compariamo questi dati con l’analisi demografica della popolazione, non possiamo che trarre una triste conclusione. In Italia, infatti, il 51% della popolazione è donna ed è proprio la controparte femminile ad essere mediamente la più istruita.
Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne…anche economica
Più donne, quindi. Più istruite, ma meno occupate e spesso vittime di violenza fisica, psicologica, ma anche sociale ed economica. Sono violente, infatti, quelle condotte che all’interno della famiglia ostacolano l’indipendenza finanziaria di un componente del nucleo per assumere una posizione di controllo nei suoi confronti. Un meccanismo che crea un forte senso di soggezione e dipendenza. Secondo DiRe, associazione che raccoglie informazioni da più di 80 centri anti-violenza sulle donne in Italia, nel 2020 le donne hanno sporto denunce prevalentemente per violenze di tipo psicologico (79%) e fisico (61%), ma anche economico (34%).
Un argomento che merita di essere approfondito e che in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne sarà trattato in un webinar organizzato da Spazio50. Con l’intervento di Claudia Segre, presidente di Global Thinking Foundation, parleremo di educazione finanziaria, dei comportamenti che agevolano l’autonomia economica, della gestione finanziaria in tempi di pandemia e tanto altro.
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