Secondo l’Associazione Italiana per la Ricerca sulla Sordità, circa un terzo degli over 60 e più del 60% degli over 85 è affetto da ipoacusia
In Italia, più di sette milioni di persone sperimentano il calo dell’udito, una delle problematiche croniche più frequenti e disabilitanti soprattutto per i senior. I rumori della nostra vita quotidiana, dal volume della televisione in salotto alla sirena dell’ambulanza per strada, sembrerebbero essere i principali colpevoli dell’ipoacusia. Questa problematica può insorgere in seguito all’esposizione ripetuta a rumori forti o dagli effetti di un solo suono troppo intenso causando disturbi immediati o graduali. Nonostante i problemi di udito possano presentarsi a qualsiasi età, superati i 60 anni sembrerebbero più frequenti poiché le cellule dell’orecchio interno cominciano ad usurarsi diminuendo le naturali prestazioni dell’udito. Un disturbo che prende il nome di presbiacusia.
«I primi sintomi di perdita dell’udito si manifestano con una difficoltà nel sentire e comprendere chi è vicino, in particolare in ambienti rumorosi», sostiene il dottor Matteo Cesari, primario dell’unità operativa di geriatria “Fondazione Ca’ Granda” del Policlinico di Milano. «Questa criticità spesso è legata anche ad una manifestazione indiretta tipica delle persone con bassa capacità uditiva: la tendenza a distaccarsi e a non interagire troppo con gli altri. Si tratta di un meccanismo di difesa in risposta alla difficoltà nell’ammettere questo deficit. Nei senior, in particolare, questo aspetto aumenta anche il rischio di solitudine e di isolamento sociale. All’insorgere di questa patologia è bene rivolgersi al proprio medico di famiglia senza sottovalutare quelle che sono le conseguenze dei deficit uditivi».
Negli ultimi anni numerosi studi hanno evidenziato una correlazione tra il calo dell’udito e la presenza di deficit cognitivi. Una di queste ricerche ha mostrato che le persone affette da sordità di grado lieve, medio o grave hanno rispettivamente una possibilità di 2, 3 o 5 volte superiore di sviluppare deficit cognitivi rispetto a un gruppo di normoudenti. Secondo i ricercatori gli sforzi necessari all’elaborazione di suoni, voci e rumori durante l’arco di vita potrebbero sovraccaricare il cervello delle persone affette da ipoacusia rendendole maggiormente esposte all’insorgere di disturbi cognitivi. Un altro fattore di rischio potrebbe coincidere con la tendenza all’isolamento familiare e sociale: la deprivazione di socializzazione incide sull’umore e sul potenziale sviluppo di disturbi come ansia e depressione che correlano con l’insorgenza di deficit cognitivi.
Una maggiore attenzione alla prevenzione e all’identificazione precoce della sordità può limitare i danni. Gli esperti consigliano di ridurre l’esposizione frequente e prolungata a rumori intensi o improvvisi: quando si va al cinema o si ascolta musica dal vivo, ad esempio, è consigliato cercare di proteggere il proprio udito rimanendo a distanza da casse e amplificatori. Per chi, invece, lavora in luoghi molto rumorosi è obbligatorio l’utilizzo di apposite cuffie antirumore, così come agli amanti del nuoto e delle immersioni viene suggerito di indossare appositi tappi nella lenta discesa in profondità. A chi soffre di fischi acustici passeggeri, sensazione di orecchio chiuso, dolore o vertigini gli esami audiometrici vengono raccomandati già a partire dai 30 anni d’età.
Ma quando la presbiacusia è già stata diagnosticata, il medico potrebbe prescrivere l’utilizzo di rimedi semplici come gli apparecchi acustici. Oltre ai più comuni, negli ultimi anni sono state introdotte sul mercato anche soluzioni innovative come gli occhiali acustici pensati per chi deve correggere sia il deficit visivo che quello uditivo: attraverso un ricevitore inserito nella parte finale dell’asta, gli occhiali svolgono la loro funzione trasferendo le vibrazioni sonore direttamente all’orecchio interno. Anche il mondo smart è sempre più collegato a quello degli apparecchi acustici: esistono, infatti, dei trasmettitori che permettono di rispondere al cellulare anche se non è a portata di mano amplificando la voce dell’interlocutore. Si possono trovare in commercio cuffie wireless per guardare la Tv e ascoltare la radio, sveglie dal suono forte e chiaro con segnale luminoso e sonoro combinato e, infine, dei sistemi di sicurezza dal suono amplificato per agevolare la vita casalinga.
© Riproduzione riservata