La firma del memorandum tra Italia e Repubblica Dominicana per lo Zemi, un reperto dell’Università di Torino, è un esempio di collaborazione tra paesi
Lo Zemi è una figura antropomorfa di cotone alta 55 cm contenente una porzione di cranio umano, secondo l’usanza della popolazione dei Taino, gli antichi abitanti dei Caraibi. Conservato da tempo in Italia, sarà esposto per sei mesi nel suo paese d’origine. Lo scorso 14 ottobre, infatti, è stato firmato a Roma, al Ministero della Cultura, il Memorandum d’intesa per il prestito di beni culturali tra il Ministero della Cultura della Repubblica Italiana, il Ministero della Cultura della Repubblica Dominicana e l’Università di Torino.
Le autorità convenute
Erano presenti numerose autorità istituzionali e del mondo della cultura di entrambi i paesi, tra cui il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, l’On. Paolo Barelli, il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna. Per la Repubblica Dominicana, la Ministra della Cultura, Milagros Germán Olalla, l’Ambasciatore della Repubblica Dominicana in Italia, Tony Raful Tejada, il Consigliere dell’Ambasciata per gli Affari culturali, Joaquin F. Taveras Pérez.
Cos’è lo Zemi
Al centro dell’accordo c’è lo Zemi (o Cemì nella traslitterazione spagnola) di cotone, di proprietà del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (MAET). Questo reperto dal forte valore storico e identitario, appartenuto alla popolazione Taino, un gruppo scomparso pochi decenni dopo l’arrivo di Cristoforo Colombo nella Repubblica Dominicana, sarà consegnato per 6 mesi alle autorità dominicane.
La collezione del Maet
Il termine Zemi indica un potere mistico contenuto in oggetti sacri di varie forme e materiali. In seguito alla colonizzazione la maggior parte di questi reperti fu distrutta. Tuttavia, alcuni esemplari in pietra o legno sono tuttora conservati all’interno di collezioni museali americane ed europee. L’unico Zemi in cotone contenente reliquie umane, sopravvissuto fino a oggi, appartiene alle collezioni del Maet, il Museo di antropologia ed etnografia di Torino.
Una figura misteriosa
Si tratta di una figura antropomorfa alta circa 55 cm realizzata in cotone intrecciato, contenente una porzione di cranio umano deformato secondo l’usanza dei Taino. L’involucro in cotone è datato con grande probabilità tra il 1439 e il 1522 d.C. mentre analisi recenti hanno rivelato che il cranio risale probabilmente a un periodo più antico e, con ogni evidenza, è un oggetto di culto che incarna lo spirito di un antenato o di un capo.
(Immagine Apertura: credit Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura)
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