Guy Bryant, pensionato, da 12 anni è un padre adottivo. Con un record: 50 adolescenti, strappati alla strada
«Tutti dovrebbero avere una famiglia, anche se non si ha alcun legame biologico con essa». è così che la pensa Guy Bryant, intervistato dall’emittente televisiva Cbsn New York. Ma perché ha catturato l’attenzione della Tv newyorkese? Perché Guy, 61 anni, è un genitore adottivo, che in 12 anni ha accolto in casa ben 50 adolescenti.
L’eccezionalità della vicenda, però, non sta soltanto nel fatto che abbia dato un tetto ed una famiglia a così tanti adolescenti in così poco tempo, ma perché Guy è un genitore adottivo single e non ha nessun altro con cui condividere questo ruolo. Guy Bryant ha lavorato per anni nei servizi sociali che si occupano di infanzia finché, alle soglie della pensione, ha deciso di passare “dall’altra parte della barricata” e di occuparsi di adolescenti non più come operatore ma come genitore. «Ogni giorno della tua vita lavori per migliorare te stesso. E quando smetti di lavorare, non avendo più la possibilità di migliorarti, le cose vanno in pezzi. Ed è in questa fase – continua Guy – che devi agire e devi provare, ogni giorno, a fare qualcosa di meglio o qualcosa di più».
Attualmente con Bryant vivono quattro ragazzi, la cui età varia da 16 ai 21 anni. «Ogni figlio adottivo ha una tragedia alle spalle e per aiutarli non bastano solo il cibo ed un tetto. È l’amore della famiglia, l’energia che esso sprigiona ad aiutare i ragazzi ad andare avanti e a trovare la strada giusta da percorrere».
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