Nove italiani su dieci, il 96%, prevedono una vacanza prima della fine dell’anno. Ma la vera novità è la sempre maggiore tendenza a combinare nello stesso viaggio vacanza e attività lavorativa.
In vacanza sì, ma sempre pronti per il lavoro. Cambiano le vacanze degli italiani. E non solo per loro. È quanto emerge dai dati del report dell’Osservatorio EY Future Travel Behaviours, che ha coinvolto un campione di oltre 5mila persone di cinque Paesi diversi (Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna).
Combinare vacanza e lavoro
Una delle maggiori tendenze di quest’anno è la propensione a combinare vacanza e lavoro, oltre alla crescita dei viaggiatori seriali, che in due anni è passata dal 19% al 23%. Il 12% del campione dichiara di voler provare il viaggio “combinato” e quasi un viaggiatore su due è interessato a questa formula per il futuro.
Riguardo all’età, la quota cresce fra i Millennial (63%) e la Generazione Z (71%), i più interessati dai cambiamenti in atto delle dinamiche occupazionali. La maggiore flessibilità, infatti, consente di potersi spostare anche in momenti diversi da quelli tradizionalmente legati alle ferie.
Ammortizzare i costi
Il costo del viaggio è uno degli elementi discriminanti per la scelta, e ha un peso anche nella decisione di combinare la vacanza con il lavoro, perché in questo modo è possibile ammortizzare le spese.
I modelli più diffusi che rappresentano insieme la metà delle scelte del campione sono il workation, ossia il lavoro da remoto da un luogo di vacanza per un periodo di tempo limitato e il bleisure, l’estensione del viaggio di lavoro con alcuni giorni di vacanza (il modello preferito fra gli italiani). Il 16% del campione è invece interessato al digital nomad, cioè allo svolgimento delle sue attività lavorative in altre città o Paesi, rinunciando a un luogo fisso. Un fenomeno in crescita che sta cambiando anche i servizi richiesti dai viaggiatori, per i quali sempre più spesso è la connessione veloce a determinare la scelta di un alloggio.
Il pieno recupero del turismo
L’anno in corso si configura come quello del pieno recupero del turismo, anche se già nel 2023 sono cresciuti i viaggi con tutti i mezzi di trasporto. In particolare, la quota di chi ha utilizzato l’aereo è passata dal 54% al 62%, quella di chi si è spostato in treno dal 38% al 47%.
Il 65% degli intervistati si dice preoccupato dall’aumento dei costi e non esclude di dover fare qualche rinuncia, tagliando magari su altre spese per poter comunque partire.
Le mete
Gli italiani sono i più interessati a fare viaggi di vacanza nel proprio Paese (77%), contro il 43% dei tedeschi. La meta estera preferita degli italiani è la Spagna (23%), mentre i più interessati a viaggiare in Italia sono francesi e spagnoli.
Gli italiani sono quelli che considerano il confort un fattore essenziale nelle scelte (59%), sono più tolleranti della media sui tempi di viaggio e sui rischi di ritardi o cancellazioni, e desidererebbero ricevere bonus o rimborsi automatici in caso di imprevisti in treno (50%) e in aereo (32%).
In viaggio con l’Intelligenza Artificiale
I viaggiatori si dicono interessati all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale: 5 su 10 userebbero un virtual assistant per pianificare i propri viaggi e il 13% dei Millennials e della Generazione Z ha già utilizzato almeno una volta un chatbot per raccogliere informazioni o per finalità logistiche. Il 26% del campione pensa che l’AI possa essere utile, il 19% la ritiene conveniente e il 18% ne apprezza gli aspetti innovativi. C’è anche una percentuale, il 9% di chi ha espresso scetticismo e incertezza a riguardo.
Il viaggio sostenibile
Il 50% del campione europeo ha dichiarato di dare importanza all’impatto ambientale nelle scelte di viaggio e si dichiara disponibile a pagare un sovrapprezzo per compensare le emissioni di CO2 del proprio volo. La percentuale degli italiani sensibili a questo tema è del 45%. Fra la Generazione Z, solo una persona su dieci afferma di non aver mai fatto scelte di viaggio pensando all’ambiente, mentre la percentuale sale al 40% fra i baby boomers.
In generale però la sostenibilità è ancora agli ultimi posti fra i fattori che influiscono maggiormente sulle scelte di viaggio (20%). Le prime variabili sono il prezzo, la comodità e il tempo complessivo.
Per incentivare i viaggiatori a compiere scelte più sostenibili, secondo il 37% del campione bisognerebbe fornire più informazioni e offerte eco-friendly da parte degli operatori. Per il 27% ci sono temi legati agli incentivi economici e per il 15% la messa in atto di operazioni sostenibili come l’energia prodotta da fonti rinnovabili o la riduzione della plastica.
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