Approvata la legge che contiene “Disposizioni in materia di assistenza sanitaria per le persone senza dimora”. La soddisfazione di Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di strada Odv: “Colmata lacuna gravissima, non degna di un Paese civile”.
“Finalmente il Parlamento italiano ha approvato la legge che consente anche alle persone che vivono in strada di avere il medico di base e di curarsi. Si corona così la battaglia di una vita, portata avanti da Avvocato di strada Odv e condivisa da tutte le associazioni che in Italia si occupano di estrema povertà e dalle associazioni dei medici”. Sono le parole di Antonio Mumolo, socio fondatore e presidente dell’Associazione Avvocato di strada, che da oltre venti anni offre consulenza legale gratuita alle persone senza dimora. Persone che, fino a poco più di un mese fa, non potevano esercitare il proprio diritto alla salute. Chi non aveva una residenza anagrafica, non aveva infatti un medico di base, né poteva richiederlo. Una piccola, grande rivoluzione è avvenuta all’inizio di novembre con l’approvazione della legge che assicura un medico di base alle persone senza dimora.
L’Emilia-Romagna, la prima ad approvare una legge regionale
Ci è voluto del tempo, per tagliare il traguardo. Come ricorda lo stesso Mumolo, “già quindici anni fa, avevo scritto una prima bozza di legge nazionale che è stata depositata in Parlamento in tre legislature consecutive senza essere mai approvata”. Era andata meglio a livello all’interno di alcune regioni. Per prima l’Emilia-Romagna aveva approvato una legge regionale, detta “legge Mumolo”, per garantire il medico di base a queste persone. Avevano seguito il suo esempio poi altre cinque regioni: Puglia, Marche, Abruzzo, Liguria e Calabria. In tutti questi casi, l’approvazione era avvenuta all’unanimità. “In questo modo – afferma Mumolo – tante persone senza dimora affette da malattie croniche avevano iniziato a potersi curare e le leggi regionali hanno salvato tante vite. Serviva però lo scatto decisivo, una legge nazionale, che restituisse un diritto fondamentale a tutte le persone povere in tutto il Paese”.
Ora quello scatto è stato compiuto. Dopo l’approvazione all’unanimità alla Camera, prima dell’estate, la legge ha avuto ora l’ok del Senato per il medico di base ai senza dimora. Questo ha colmato “una lacuna gravissima, non degna di un Paese civile”, conclude Mumolo.
Cosa dice la legge
Il disegno di legge, presentato dai deputati Furfaro, Ciani, Girelli, Malavasi e Stumpo, contiene “Disposizioni in materia di assistenza sanitaria per le persone senza dimora”. Viene istituito nello stato di previsione del ministero della Salute, un fondo, con una dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, per il finanziamento di un programma sperimentale, da attuare nelle città metropolitane, per assicurare progressivamente il diritto all’assistenza sanitaria alle persone senza dimora, prive della residenza anagrafica nel territorio nazionale o all’estero, che soggiornano regolarmente nel territorio italiano, e per consentire alle predette persone l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle aziende sanitarie locali, la scelta del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta, nonché l’accesso alle prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza.
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