Il 24 gennaio si celebra la Giornata Internazionale dell’Istruzione. Una nuova inchiesta di 50&Più sul valore dell’insegnamento, sulla sua capacità di migliorare non solo la vita delle singole persone, ma anche quella dell’intera società e del mondo. Perché “i libri e le penne sono le armi più potenti” che esistano per cambiare in meglio la realtà.
«(…) Cari fratelli e sorelle, ci rendiamo conto dell’importanza della luce quando vediamo le tenebre. Ci rendiamo conto dell’importanza della nostra voce quando ci mettono a tacere. Allo stesso modo, quando eravamo in Swat, nel Nord del Pakistan, abbiamo capito l’importanza delle penne e dei libri quando abbiamo visto le armi. Il saggio proverbio “La penna è più potente della spada” dice la verità. Gli estremisti hanno paura dei libri e delle penne. Il potere dell’educazione li spaventa. (…) Questo è il motivo per cui ogni giorno fanno saltare le scuole: perché hanno paura del cambiamento e dell’uguaglianza che porteremo nella nostra società (…) ». Queste parole Malala Yousafzai, pachistana, le ha pronunciate all’Assemblea delle Nazioni Unite il 12 luglio 2013, giorno del suo sedicesimo compleanno. L’anno successivo, a soli 17 anni, le fu assegnato il Premio Nobel per la Pace. Malala è stata fin da giovanissima strenua sostenitrice del diritto all’istruzione gratuita ed obbligatoria per tutti i bambini, convinta che solo attraverso di essa sia possibile “favorire la pace e la prosperità” delle persone e dei popoli.
Perché chi studia non soltanto migliora le proprie competenze, ma modella la propria personalità, accresce il suo giudizio critico, acquisisce la capacità di dialogare, raffrontarsi con gli altri, valutare opinioni e impara a conoscere quali siano i propri diritti e responsabilità. Chi studia ha maggiori possibilità di inserirsi nella realtà lavorativa, di avere un reddito migliore ed essere in grado di cambiare la vita adulta. Per questo è necessario pretendere dai governi una scuola migliore, che formi le menti e le personalità delle future generazioni, come è combattere la dispersione scolastica, nuova piaga di questi tempi moderni. È necessario, come disse Malala: «Imbracciare i libri e le penne, perché sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo».
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