Ha aperto le porte al pubblico il 1 Maggio 2021, al MUDEC di Milano, la mostra “Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà”, dedicata ad una delle più grandi interpreti femminili del secolo scorso. La retrospettiva, curata da Biba Giacchetti, rimarrà aperta fino al 7 Novembre 2021.
Assunta Adelaide Luigia Modotti Mondini, abbreviata in Tina Modotti (Udine, 1896 – Città del Messico, 1942), è stata una fotografa, attivista e attrice italiana.
Ha vissuto negli Stati Uniti, in Messico, in Russia e in un’Europa degli anni ’30, esprimendo la sua idea di libertà attraverso la fotografia e l’impegno civile. Icona indiscussa del Messico, Tina Modotti è il simbolo di una donna emancipata e moderna, in cui arte e impegno sociale convivono.
Tina Modotti, oltre la fotografa
Al Mudec di Milano sono esposte un centinaio di fotografie, stampe originali ai sali d’argento degli anni Settanta realizzate a partire dai negativi di Tina.
Ma non c’è solo la fotografa Modotti in questa esibizione. C’è soprattutto la donna. I suoi ideali, i suoi amori, i suoi valori, la sua fragilità. Una personalità complessa che emerge attraverso i ritratti di chi l’ha amata davvero. E poi le lettere e i documenti conservati dalla sorella Jolanda che scavano ancor più in profondità, facendo avvicinare lo spettatore a cogliere lo spirito libero di questa grande icona del secolo scorso. Nella sua vita ha attraversato miseria e fama, arte e impegno politico e sociale, arresti e persecuzioni. Ma allo stesso ha suscitato un’ammirazione sconfinata per il pieno e costante rispetto di sé stessa, del suo pensiero e della sua libertà.
Povera e costretta ad emigrare, Tina avrebbe potuto seguire la carriera di attrice, sfruttando la sua bellezza per ottenere una vita di agi. Ma non l’ha fatto, non si è limitata ad essere una modella. Ha studiato, approfondendo le sue dote artistiche, e approcciando alla fotografia. Aveva una personalità poliedrica, difficilmente riconducibile agli schemi. Il Messico le ha dato la possibilità di esprimersi, all’interno di un rinascimento artistico che poggiava su basi sociali e culturali nella fase post rivoluzionaria. Tina frequenta Frida Kalho, Diego Rivera, José Clemente Orozco, David Alfaro Siqueiro e tanti altri artisti di spessore.
É andata via presto, Tina. La morte l’ha colta ad appena 46 anni, mentre era in esilio in Messico. Le hanno reso omaggio artisti come Picasso, Rafael Alberti e Pablo Neruda che ha dedicato la celebre poesia “Tina Modotti è morta”, che si può leggere al termine del percorso espositivo.
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Alcune foto di Tina Modotti
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