Il fattore età non aiuta il mantenimento o la ricerca di un nuovo posto di lavoro. Anzi, è una discriminante. Se già conoscevamo questa triste verità, ora a metterla ulteriormente a fuoco c’è un sondaggio realizzato dall’AARP, organizzazione non profit di over 50 statunitense. Come se non bastasse l’ageismo in tempi di Covid sembra essersi acuito tra i lavoratori più anziani. Il tema è stato sollevato a più riprese da AARP, come pure da 50&Più in una recente indagine.
L’età come causa della perdita del lavoro
Quasi la metà dei lavoratori intervistati da AARP (1.052 adulti occupati di età compresa tra 40 e 65 anni, intervistati dal 30 novembre al 7 dicembre 2020), ritiene che l’età possa giocare a loro sfavore nella ricerca di una nuova occupazione. Le donne (47%) sono più preoccupate degli uomini (41%) rispetto alle loro prospettive lavorative. Il senso di insicurezza aumenta con l’avanzare dell’età. È del 20% tra i 40-49 anni, del 59% nella fascia 50-59 anni, ma finisce con lo schizzare al 72% in quella tra i 60-65 anni.
E qui subentra quello che si potrebbe definire un paradosso. Infatti, sebbene il campione di lavoratori più anziani si senta preparato per una ricerca di lavoro, quasi la metà (44%) non ha sostenuto un colloquio di lavoro da oltre cinque anni e quasi tre quarti (74%) afferma che avrebbe probabilmente bisogno di acquisire nuove competenze per ottenere un nuovo lavoro. Infine, il 61% degli intervistati teme che il fattore età possa essere la causa della perdita di lavoro nel 2021.
Un curriculum a “prova di età”
Ma nel sondaggio emerge anche un’altra cosa: il 57% delle persone di età compresa tra 50 e 65 anni ritiene utile l’escamotage di un curriculum “a prova di età”. Al riguardo, l’AARP ha realizzato un vademecum utile allo scopo in cui – tra le altre cose – consiglia di focalizzarsi sulle esperienze lavorative più recenti, rimuovendo le date relative a tutto quello che riguarda informazioni su istruzione e certificazioni che non rientrano negli ultimi 15 anni. Non solo, è bene anche abbandonare il vecchio account di posta elettronica per uno più recente e professionale.
Una Legge federale sulla discriminazione in base all’età
Perché i lavoratori anziani statunitensi sentono il bisogno di ricorrere a un curriculum “a prova di età”? Se lo è chiesto anche Peter Coy, giornalista esperto di economia, in un articolo pubblicato su Bloomberg Businessweek. Come scrive infatti nell’articolo, dal 1967 esiste già negli Stati Uniti una Legge federale contro la discriminazione nei confronti delle persone di età pari o superiore a 40 anni. Evidentemente, conclude, questa legge non funziona.
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