Viviamo sempre di più. E questo non è un male. L’aspettativa di vita ha indubbiamente fatto un notevole balzo nell’ultimo secolo. Però c’è anche l’altra faccia della medaglia: per la Commissione Europea entro il 2030 affronteremo nell’Unione una carenza di circa 20,8 milioni di persone in età lavorativa. Circa due persone attive tra i 15 e i 65 anni, inoltre, dovranno prendersi cura di una persona inattiva over 65. E se in Europa si calcola che ci saranno 18 milioni di bambini e giovani in meno rispetto ad oggi, anche i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità non sono molto confortanti. Entro il 2050, infatti, le persone con più di 65 anni supereranno i bambini di età inferiore ai 14 anni in tutto il mondo.
Grandi cambiamenti nell’aria richiedono grandi soluzioni
I prossimi cambiamenti demografici, insomma, ci mettono davanti a sfide significative sia per la salute che per la qualità della vita. Non solo dei senior, ma anche di chi si prenderà cura di loro. La chiave di volta sarà proprio la tecnologia, purché tenga in considerazione le esigenze specifiche degli utenti. In particolare, dovrà garantire accessibilità e usabilità anche e soprattutto da parte delle persone anziane o con diverse disabilità.
Tutto questo assume un’importanza sempre maggiore per Paesi come l’Italia o il Giappone, come ha dimostrato anche una ricerca eseguita qualche tempo fa sull’Unione a 27. Secondo il rapporto ICT enabled independent living for elderly: A status-quo analysis on products and the research landscape in the field of Ambient Assisted Living -, infatti, siamo tra i Paesi che acquistano più prodotti per l’Ambient Assisted Living, cioè oggetti intelligenti inseriti nell’ambiente per aiutare le persone, per lo più anziani, a vivere in modo indipendente e monitorato.
Amazon Alexa: arriva Care Hub per prendersi cura degli anziani che vivono soli
Proprio all’inizio dello scorso novembre, Amazon ha lanciato una funzione gratuita di Alexa, il suo assistente virtuale. Precorrendo i tempi, la più grande internet company del mondo, creatura del multimiliardario Jeff Bezos, ha deciso di rendere Alexa una sorta di caregiver “ante litteram” per anziani soli.
La nuova funzionalità gratuita si chiama Care Hub. Consente all’assistente di prendersi cura di genitori, parenti o anziani soli grazie al check-in da remoto. Basta che la persona da assistere abbia un dispositivo Echo connesso nella propria abitazione e l’applicazione Alexa istallata sul proprio smartphone. In questo modo sarà possibile sapere se sta bene. Il parente, il figlio o la persona che su prende cura di chi sta dall’altra parte, può persino impostare la ricezione di una notifica ogni volta che viene chiesto aiuto ad Alexa. Con Care Hub, infatti, chi vive solo e ha bisogno di assistenza può contattare Alexa, chiedendo “di chiamare aiuto”. L’assistente a questo punto invia subito una notifica al proprietario dell’account.
Care Hub di Alexa: come funziona e perché è stato realizzato
Chi ha un assistente vocale Alexa può quindi collegare il suo account ad uno smart speaker o ad un dispositivo Echo di Amazon installato nell’abitazione di chi si desidera monitorare. Ovviamente, per essere monitorato, quest’ultimo dovrà concedere il suo permesso accettando l’invito. Solo allora sarà possibile ricevere avvisi e controllarne l’attività.
Ma dall’azienda di Bezos ci tengono a far sapere che non si tratta di “un modo per spiare i genitori”. Sono anni – spiegano da Amazon – che i clienti chiedono di impiegare Alexa per monitorare i parenti anziani, spesso a casa senza nessuno. La necessità si è fatta ancora più urgente causa Covid, oltre che per il costante aumento delle persone anziane che abitano da sole.
D’altra parte, però, c’è da dire che stando ai dati della Consumer Technology Association – organizzazione commerciale che rappresenta oltre 2.200 aziende di tecnologia di consumo negli Stati Uniti – questa situazione ha generato un mercato da oltre 30 miliardi di dollari per la tecnologia di assistenza. E Amazon, ovviamente, non ha potuto fare a meno di cogliere l’occasione.
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