Non è una biblioteca, non è una libreria, ma sei giorni su sette (e a volte anche la domenica) ospita incontri e dibattiti a tema letterario. Si tratta del Circolo dei Lettori di Torino, fondato nel 2006 dalla Regione Piemonte. Poco distante da piazza Carlo Alberto e da via Po, infatti, la fondazione è aperta da mattina a sera e organizza presentazioni di libri con scrittori italiani e stranieri, gruppi di lettura, laboratori per bambini e anche viaggi letterari. Al suo interno c’è anche un bar, il “Barney’s”, che prende il nome dal fenomeno letterario La versione di Barney.
L’anima del Circolo dei Lettori, però, è fatta di appassionati di storie, curiosi, critici e scrittori che dialogano, partecipano e si confrontano portando l’ultimo romanzo pubblicato o l’ultimo letto. Tra i tanti progetti c’è anche Leggere dappertutto che, da un paio d’anni, porta la lettura negli ospedali, nelle case di riposo e nelle carceri regalando un po’ di svago e aprendo le porte alla fantasia a convalescenti e detenuti. Uno dei volontari più attivi è senz’altro Umberto Maccioni, quasi novantenne, che presta la sua voce alla lettura con piacere.
Nato a Ferrara nel 1930, Maccioni si è spostato a Torino per il lavoro del padre: «Era un maresciallo della Finanza e a causa del suo lavoro ci muovevamo in tutta Italia. A Torino sono capitato da ragazzo tentando di seguire la sua carriera», ha raccontato a La Stampa. Una strada che non faceva per lui, ma che l’ha portato a conoscere Clara, sua moglie, con cui vive da 60 anni. Il signor Maccioni ha saputo reinventarsi molte volte, svolgendo diverse professioni, fino a quando dopo la pensione è finalmente riuscito a dedicarsi alla sua passione: la poesia. Un interesse che l’ha portato ad aprire un canale Youtube, un paio d’anni fa, per divulgare il più possibile le sue opere.
«Fino a poco tempo prima non sapevo cosa fosse, poi mia figlia mi ha regalato un computer e mi sono iscritto a un corso di alfabetizzazione digitale. Da lì ho iniziato a interessarmi alla rete e mi sono fatto aiutare a creare un profilo», ha raccontato. Così è nato il canale “Spigolando con Umberto” che raccoglie brevi video e conta qualche centinaio di iscritti, ma cresce in visualizzazioni poesia dopo poesia.
Ma il signor Maccioni non si è fermato a questo, come ha raccontato al quotidiano: «Per lavoro ho sempre viaggiato molto e utilizzando spesso i taxi mi sono incuriosito a quel mondo. Parlando con i taxisti e studiando la loro giornata, mi sono accorto che hanno molti tempi morti. Per questo ho pensato di siglare un accordo con loro per donare qualche momento di relax con le mie poesie».
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