In aumento anche in Italia il trend del turismo genealogico, un viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio alla riscoperta delle origini familiari.
Il turismo genealogico ha origini recenti. Qualche tempo fa fece scalpore una pubblicità di un’agenzia di viaggi, Momondo, in cui alcune persone scoprivano di avere antenati da parti diverse del mondo grazie ad un test del Dna. Al di là delle speculazioni (il sequenziamento del genoma è un processo lungo e costoso), l’interesse dimostrava un’attenzione in crescita per la ricerca genealogica. E così società (come la svizzera Igenea) propongono a costi modesti un test genetico per risalire ai parenti sparsi nel mondo fino a cinque generazioni. Un incentivo a viaggiare alla scoperta dei luoghi nei quali sono vissuti, della loro cultura e della loro stessa vita.
La nostalgia del ritorno
La tendenza è consolidata negli Stati Uniti (paese di migranti per eccellenza), ma da qualche tempo ha preso piede anche in Italia. Dal 1861, anno dell’Unità, al 2021 circa 31 milioni di cittadini italiani hanno lasciato il Paese e più di 19 milioni non hanno mai fatto rientro. Si dice che ci sia un’altra Italia dall’altra parte del mondo: Brasile, Argentina, USA, Australia. La lista è lunga e il richiamo delle origini si fa sentire. Chi sa di avere una famiglia all’estero negli Usa può rivolgersi ad agenzie di viaggio specializzate nei tour genealogici. Ancestral Footsteps per 3.460 euro permette di portare a casa un album completo di tutto il materiale familiare sulle origini della famiglia. E a partire da 600 euro al giorno + spese (guida genealogica inclusa) accompagna i clienti alla scoperta dei luoghi dei loro antenati. I prezzi dipendono dalla località e dalla complessità del tour, come si legge sul sito.
Alla ricerca delle origini italiane
Sicilian Family Tree promette di risalire di generazione in generazione, fino a scovare un antenato fenicio o magari normanno. Strizzando l’occhio al “fai da te”, inoltre, suggerisce alcuni dei principali siti web di genealogia nei quali trovare informazioni personalizzate. Naturalmente, per i più sentimentali (e danarosi) organizza tour su misura per single e gruppi. Sulla stessa lunghezza d’onda è anche Viator, compagnia del brand TripAdvisor, che assicura di poter rintracciare gli antenati italiani abruzzesi (il loro paese di origine e i luoghi dove hanno vissuto) fornendo l’assistenza di un ricercatore locale madrelingua. Per gli stranieri che vogliono ritrovare i parenti italiani c’è sempre Italian Genealogy.com. Non organizza il viaggio ma è utile a pianificarlo.
Turista genealogico fai da te?
Un modo più economico per vivere il turismo genealogico è quello di muoversi in autonomia. Armati di pazienza si inizia la ricerca partendo dai registri comunali e parrocchiali. O dagli archivi delle associazioni locali, come quello di Piemontesi nel Mondo o Trentini dell’Argentina. Family Search spiega passo dopo passo le mosse per ricostruire il proprio albero genealogico ed Italy Heritage aiuta nella ricerca dei familiari in Italia offrendo soluzioni di viaggio e permanenza nel Paese. Non sempre, infatti, per trovare le radici perdute è necessario attraversare i confini nazionali. In Italia, la ricerca genealogica online è disponibile su Portale Antenati, che offre un panorama delle varie fonti utili per la ricerca genealogica (stato civile, fonti militari, fonti ecclesiastiche). La regione veneto permette di accedere alla documentazione militare conservata negli Archivi di Stato, come i registri di leva, e a tutti i dati anagrafici dei membri della propria famiglia.
Il turismo degli avi, una risorsa per il territorio
Il turismo genealogico rappresenta per chi vive lontano da casa un’esperienza “di ritorno”, un viaggio della memoria per riconnettere se stessi con il proprio Dna. Ma è anche un modo per valorizzare quei territori che in passato hanno sofferto il fenomeno dell’abbandono e che oggi offrono l’opportunità di un turismo slow. Nel 2013 un progetto del Turismo Irlandese, “The Gathering” (L’Incontro), ha organizzato con successo il ritorno a casa di migliaia di concittadini sparsi nel mondo alla scoperta della terra d’origine. Più di tutto però resta un’esperienza intima ed emozionante, come può esserlo ripercorrere (letteralmente) le orme di un avo, il cui ricordo è tramandato da generazioni. Il patrimonio familiare si perde man mano che le persone scompaiono, ma l’attrazione del turismo genealogico nasce dal considerare gli antenati alla stregua di un bene immateriale. Poiché con le loro vite hanno contribuito a forgiare gli individui che siamo diventati oggi.
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