Lo stabilimento balneare di San Foca ha ottenuto la Bandiera Lilla. I gestori hanno promosso il progetto dal titolo ‘Io posso’ che consente l’accesso al mare ai turisti con la Sla
Garantire l’accessibilità ai servizi turistici è un’esigenza sempre più diffusa, oltre ad essere un obiettivo di sviluppo sociale. Oggi in Italia le persone con disabilità superano il 5% della popolazione e, secondo le stime dell’Istat, potrebbero aumentare gli spostamenti e i viaggi per le vacanze del 70% entro il 2035, a patto che le strutture accoglienti e accessibili siano sempre di più e garantiscano viaggi e soggiorni sicuri, senza barriere e con alti standard di accoglienza. I dati sul turismo accessibile ci dicono che il numero di persone con disabilità o con particolari esigenze in Europa ha raggiunto i 130 milioni, 50 dei quali viaggiano regolarmente.
Dal 2012 nel nostro Paese esiste un riconoscimento per i Comuni che lavorano al fine di migliorare la propria accessibilità turistica: è la Bandiera Lilla, ma solo 45 su un totale di quasi 8mila può vantarsi di averla ottenuta, in pratica lo 0,57%. I progetti virtuosi però non mancano e, anche se lentamente, cominciano a diffondersi. A San Foca, in provincia di Lecce sul litorale Adriatico, esiste ormai dal 2015 la Terrazza “Tutti al mare”, il primo accesso attrezzato al mare per persone con Sla, patologie neuromotorie e altre disabilità motorie. La Terrazza è stato il primo di tanti obiettivi raggiunti grazie al progetto ‘Io Posso’, fortemente voluto da Gaetano Fuso e da sua moglie Giorgia Rollo, per realizzare i bisogni e i desideri di chi come lui, affetto da Sla, sognava di poter raggiungere il mare, trascorrere una giornata in famiglia e “lasciare la malattia sul bagnasciuga”, almeno per qualche ora. Dallo scorso anno ‘Io Posso’ ha raddoppiato la presenza in spiaggia con una seconda Terrazza a Gallipoli, sempre ad accesso gratuito per tutti gli ospiti e su prenotazione per poter garantire la migliore accoglienza e assistenza, oltre che l’accompagnamento in acqua. La novità di quest’anno è una terza Terrazza, appena inaugurata in località Porto Cesareo, sempre sulla costa jonica del Salento (per prenotazioni: a San Foca 3661810331, a Gallipoli 3791296924, a Porto Cesareo 37912966656).
«Quest’anno la struttura di San Foca, ormai rodata, ha registrato un numero altissimo di prenotazioni che sono cominciate da dicembre scorso – racconta Giorgia Rollo, presidente di 2HE, Center for Human Health and Environment, l’Associazione di promozione sociale che ha dato vita al progetto ‘Io Posso’ -, in pratica tutto il mese di luglio è già pieno, non possiamo inserire altre prenotazioni. Mentre San Foca è ormai un luogo di ritrovo per ospiti che arrivano da tutta Italia e anche dall’estero, a Gallipoli lo scorso anno sono arrivate soprattutto persone della zona, che magari non erano mai riuscite a portare il proprio figlio a fare un bagno pur vivendo a pochi passi dal mare».
Quante persone sono state ospiti della Terrazza dalla sua fondazione a oggi?
Dal 2015 al 2022 abbiamo ospitato 1.159 persone con disabilità, insieme ai loro familiari. In particolare, l’anno scorso abbiamo avuto 451 ingressi di persone dai 2 ai 92 anni, con un aumento del 70% rispetto ai 256 del 2021. Possiamo dire che dall’inizio a oggi la crescita è stata sempre costante, con l’unica eccezione del 2020, quando le restrizioni dovute alla pandemia hanno portato a un leggero calo di presenze.
Quali sono i servizi che gli ospiti trovano in Terrazza?
Le strutture sono dotate di ausili per l’ingresso in acqua, adatti a conformazioni fisiche diverse, una passerella che consente l’accesso al mare con la sedia a rotelle, un box infermieristico attrezzato, bagni accessibili e con doccia calda, e ovviamente personale specializzato per il supporto. L’anno scorso hanno lavorato complessivamente nelle due strutture 6 coordinatori, 7 operatori sociosanitari e 10 volontari. A San Foca, come ogni anno, non è mancato il contributo della Polizia di Stato con 19 agenti che si sono alternati nei turni di salvataggio.
Prossimi progetti in cantiere?
Quest’anno apre un nuovo lido ispirato alla Terrazza a Metaponto, noi siamo stati contattati e ci stiamo occupando della formazione del personale e dei tirocini in loco. Si tratta di un lido su quella che era una concessione della Polizia di Stato, poi affidata al Comune, dove Gaetano tanti anni fa aveva fatto anche il bagnino come personale della Polizia. La struttura ha circa 40 ombrelloni, con alcune postazioni per persone con disabilità e altre dedicate a persone con autismo. La cosa innovativa è l’accoglienza alle persone con disabilità psichiche, perché non è affatto scontata. Dobbiamo ricordarci che i familiari non staccano mai, e sapere che vengono accolti da persone specializzate gli permetterà di godersi una giornata al mare.
Gaetano è stato un visionario e oggi siete diventati un’ispirazione per altri.
Si, ci chiamano spesso Comuni, associazioni, e pochi mesi fa abbiamo avuto una riunione con il Comune di Rimini; è un riconoscimento importante, vuol dire che abbiamo fatto bene.
Come ‘Io Posso’ avete attivato anche il progetto ‘Smasc’. Di cosa si tratta?
‘Smasc’ è un sostegno ai malati di Sla e ai caregiver con tre linee di intervento: il supporto di psicoterapia a domicilio, l’arteterapia per i bambini che in famiglia hanno un malato grave e il gruppo di ascolto dei familiari coinvolti nell’assistenza. Si tratta di progetti sperimentali, per i quali a volte vediamo ancora diffidenza, perché spesso il caregiver fatica a ricavarsi uno spazio anche solo per uscire di casa. Abbiamo anche organizzato un corso professionalizzante per il personale Oss, per implementare le competenze tecniche e l’aspetto relazionale.
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