Sono in aumento le truffe su whatsapp, come tutte quelle on line, stando ai dati della Polizia postale. Tra siti web falsi che simulano le pagine di organizzazioni benefiche , email di phishing che cercano di carpire i dati personali, truffe “sentimentali” e finti trading online, bisogna fare sempre più attenzione.
Le tecniche usate sono sempre più semplici e spesso accattivanti, soprattutto per gli utenti meno esperti: una di queste è il messaggio che viene inviato tramite Whatsapp. Spesso si tratta di poche righe, apparentemente innocue nel contenuto, dove qualcuno chiede di parlarci finché non riesce a ottenere la nostra attenzione e ad instaurare una comunicazione più assidua. A questo punto il truffatore offre la possibilità di un lavoro, magari da svolgere a casa per un guadagno extra, millantando grandi opportunità di crescita attraverso i social, in particolare TikTok.
Attenzione al numero
La prima verifica che si può fare è sul numero di telefono dal quale provengono i messaggi: nonostante la conversazione si svolga in italiano (a volte un po’ stentato) il prefisso è spesso +27, +62 e +84, che corrispondono rispettivamente a Sudafrica, Indonesia e Vietnam. Se non si conosce nessuno che vive in questi paesi, o che comunque si trovi lì in quel momento, sarà subito chiaro che c’è qualcosa di sospetto.
Attenzione ai link
Il nostro sconosciuto interlocutore può anche postare un link, sostenendo che sia relativo all’offerta di lavoro. In questo caso bisogna guardarsi bene dal cliccarlo. La scusa dell’offerta allettante di lavoro è un modo come un altro per raccogliere dati personali, ma chi fa reclutamento per posizioni lavorative reali difficilmente scriverà come primo contatto un messaggio in chat. Un altro caso di truffa che può essere facilmente smascherata è quella che offre pagamenti in criptovaluta in cambio di like a profili social (anche questi, ovviamente, sconosciuti), e che di conseguenza invita a fornire i dati personali relativi a conti correnti e carte di credito.
Proteggere i propri dati
La richiesta di dati personali proveniente da numeri e soggetti sconosciuti è sempre un elemento che deve insospettirci: gli enti istituzionali come le banche o la Pubblica amministrazione non utilizzano i messaggi Whatsapp per questo tipo di operazioni, e soprattutto dispongono già dei nostri dati, e prevedono sempre un accesso ai loro portali tramite username e password, o tramite Spid e Cie. Quindi attenzione anche a chi cerca di farsi passare per un operatore bancario o di un ufficio pubblico, e magari allega ai suoi messaggi dei link con indirizzi anomali.
Soluzioni per “difendersi”
Il metodo migliore e più scuro, non appena si ricevono messaggi da ignoti e che riportano link o richieste insolite, è quello di eliminarli senza nemmeno aprirli, e successivamente bloccare il numero. Per maggiore protezione, è anche consigliabile aggiornare periodicamente Whatsapp, perché gli aggiornamenti includono anche nuovi strumenti di contrasto agli hacker.
Inoltre, è importante condividere le informazioni: se comunichiamo con amici e parenti la ricezione di un messaggio truffa, aumentano le informazioni a riguardo e si riducono le possibilità di successo per i truffatori.
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