Sono sempre state terreno di scontro fra generazioni. È lì, infatti, che la signora del terzo piano se la prende con l’inquilino più giovane del quarto perché, a suo giudizio, troppo rumoroso. È lì che il quarantenne indisposto contesta l’eccessivo zelo di un’anziana vicina nel controllare le scale. «I più anziani hanno diritto ad usare l’ascensore!», «Lei, signora, dovrebbe evitare di tenere la porta aperta dell’ascensore mentre parla con la vicina di pianerottolo!!». E poi, ancora, la messa al voto delle più svariate necessità del palazzo; l’approvazione – talvolta contestata – dei preventivi di spesa; etc.
Nell’immaginario collettivo (e non solo nell’immaginario) le riunioni di condominio sono spesso identificate come momenti di scontro. Oggi, però – tra pandemia, lockdown e… tecnologia -, anche quei momenti rischiano di restare un vago ricordo.
Una nuova normalità: le riunioni su Zoom
La nuova normalità ci impone di non riunirci più. Che sia in massa o in piccoli gruppi riunirsi può essere pericoloso. Anche le riunioni di condominio, quindi, possono essere potenziali “focolai”.
Ma la vita nei condomini va avanti, le decisioni devono essere prese, i bilanci vanno approvati. È il motivo per cui negli ultimi mesi abbiamo visto un fiorire di software e App per organizzare riunioni da remoto. Una fra tante Zoom. Come se non bastasse con la conversione del Decreto Agosto in legge è passata la norma che permette di svolgere le assemblee condominiali online.
Chi sta dentro e chi sta fuori le riunioni di condominio
Non tutti però sono d’accordo con questa “nuova normalità” a base di tecnologia e distanza. Fra le voci fuori dal coro c’è quella di Confedilizia. L’associazione dei proprietari di casa non ha proprio gradito la nuova legge. E per un motivo in particolare: consente di svolgere le assemblee condominiali solo in videoconferenza e con il consenso della “maggioranza dei condòmini”. Senza più ricorrere, quindi, all’unanimità.
Proprio per questo Confedilizia ne chiede la “revisione”. Perché la norma sulle assemblee condominiali online “lede gravemente i diritti di tutti i condòmini e, in particolare, dei soggetti più fragili: anziani e famiglie meno abbienti”.
In precedenza c’era bisogno del consenso di “tutti i condòmini”. Ora, invece, sdoganata questa esigenza per motivi sanitari, si finisce con l’impedire a milioni di persone di essere presenti alle riunioni di condominio. E questo solo perché non in grado o, peggio ancora, perché impossibilitati ad utilizzare smartphone, pc e tablet.
Gli anziani e il rischio (concreto) di non partecipare alle riunioni di condominio
In effetti, si sta creando una profonda spaccatura che alimenta una condizione non proprio favorevole per i senior. Da una parte c’è la difficoltà di acquisire il “know how”, cioé il “saper fare”; dall’altra si profilano problemi legati ai costi per chi non si può permettere un dispositivo di ultima generazione.
Ma per Confedilizia è successo anche qualcosa di più grave. È stato cancellato uno dei principii fondanti la disciplina condominiale: la possibilità, per tutti gli aventi diritto, di partecipare alle assemblee condominiali. È un problema che rischia, a sua volta, di generare un’altra assurda conseguenza: un gruppo di condòmini numeroso, ma rappresentativo di soli pochi millesimi, può vincolare le scelte di tutti. Una situazione che distorce il valore stesso dei millesimi in possesso dei condòmini.
Alla fine, sempre secondo l’associazione dei proprietari, accadrà una cosa prevedibile: una pioggia di ricorsi e contenziosi che bloccheranno qualsiasi decisione. Una situazione che renderà impossibile lo svolgimento di tutte le attività condominiali, da quelle ordinarie a quelle straordinarie, come i lavori per il Superbonus del 110%. Un bel problema, visto che sono già messi in seria difficoltà dal lavoro a distanza dei dipendenti comunali.
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